Riflessioni sul Ddl Zan di Giuseppe Todisco, presidente di Arcigay Salento
«Sono uno di quelli che avrebbe dovuto beneficiare delle tutele di questa legge e sono anche uno di quelli che ha contribuito, in maniera sicuramente marginale, al percorso di costruzione del consenso nella società civile di questo ddl.
Credo davvero che fosse uno strumento utile e necessario ai componenti della comunità lgbtiq+, alle famiglie, agli agenti educativi della nostra società, al corpo sociale nella sua interezza. Il merito precipuo del ddl Zan non risiedeva tanto nell’allargamento delle tutele penali, ancorchè necessario si badi bene, previsto modificando la legge Reale-Mancino, ma essenzialmente nella parte delle politiche attive volte a modificare, attraverso azioni educative, una coscienza collettiva intrisa di concetti ormai stantii che vedono alcune categorie di cittadini inferiori solo perché eventualmente non rispondono ai 'canoni' della mascolinità per esempio, o divergono nelle loro identità sessuali o nelle loro scelte di vita da imposizioni socio-culturali di matrice cristiano-patriarcale.
Si chiama progresso, o almeno una parte di esso, che spaventa la parte più conservatrice della nostra società. Non si tratta semplicemente di teoria o esercizio retorico o ideologia, si tratta di vita reale, si tratta di proteggere ragazzi e ragazze dalla violenza evidente di chi li picchia per strada, ma anche dalla violenza subdola, quella psicologica, che subiscono per esempio nelle famiglie quando vengono limitati, non accettati o cacciati di casa, quando vengono derisi a scuola, quando si sentono oppressi da una società che li fa sentire sbagliati. Non solo attraverso la legge penale, ma anche e forse soprattutto, attraverso un cambiamento di impostazione del pensiero dominante.
Non sono sbagliati i contenuti della legge e non sono sbagliati i tempi, semmai sono sbagliati, come spesso accade, coloro che sono chiamati a leggere la società e i suoi bisogni e a tradurli in strumenti legislativi. Tra qualche anno, sempre in ritardo rispetto alla storia, ne avremo contezza piena».
Giuseppe Todisco
Presidente Arcigay Salento
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