Il gruppo consiliare Progressista traccia il bilancio annuale dell’Amministrazione «tra dubbi di metodo e scelte bizzarre»
Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato del gruppo consiliare Progressista, nel quale si traccia il consuntivo del primo anno di operato dell’Amministrazione comunale
«A pochi giorni dal prossimo Consiglio comunale in cui i consiglieri sono chiamati a valutare la richiesta contabile delle variazioni sul bilancio ad un anno dal voto per le amministrative 2020, è opportuno analizzare – seppur sommariamente – il percorso svolto da questa amministrazione, tentando di trovare una linea politica nell’agire amministrativo della sindaco Pecoraro e della sua Giunta che non risulti quella del tirare a campare. Più volte abbiamo espresso la necessità urgente di un cambio di passo di questa Giunta nella metodologia con cui sono state compiute e si stanno compiendo le scelte di programmazione e gestione della città.
In questo anno di governo un problema che ha caratterizzato l’azione del sindaco è sicuramente la scarsa aderenza ai bisogni percepiti da tutta la cittadinanza; pensiamo ad esempio alla gestione della trasformazione in hub Covid del nostro ospedale, per cui abbiamo visto un agire amministrativo caratterizzato da poca proattività, un modo di fare piuttosto remissivo. Se da una parte siamo consapevoli che le decisioni derivanti da organi sovrapposti sono di fatto ineludibili, dall’altra riteniamo comunque doveroso che gli amministratori si prodighino, al massimo possibile, per offrire alternative e revisionare impianti decisori lesivi e sminuitivi per la propria comunità. E ciò anche alla luce delle risultanze del consiglio monotematico sull’ospedale – peraltro richiesto dalle forze di minoranza – che, lungi dal ricevere rassicurazioni sulla ripartenza e implementazione di reparti, abbiamo ricevuto un sostanziale nulla di fatto.
Una distanza dalle dinamiche e bisogni dei cittadini, probabilmente incolmabile, è stata parimenti percepita nel supporto, assente, per la gestione del centro vaccinale, per cui, molto poco si è speso il sindaco nel risolvere le problematiche, arrecate dai flussi enormi di persone che si sono riversate nell’hub vaccinale allestito presto il liceo F. De Sanctis. Eppure, anche in questo caso lo sforzo richiesto all’amministrazione era minimo, ovvero quello legato alla fornitura di impianti di raffreddamento dell’aria e ad un minimo di fornitura di acqua. Un atto arrivato solo a metà luglio dopo numerose proteste dei cittadini, con una lentezza che è risuonata in maniera ancora più assordante se consideriamo che, poco dopo il suo insediamento, il caro Sindaco aveva subito valutato opportuno l’acquisto di alcune stufe a gas, probabilmente nemmeno così idonee allo scopo, per riscaldare la sala consiliare del vecchio palazzo comunale, stufe poi di fatto mai utilizzate!
È qui il vulnus della questione, proprio qui si intuisce già in maniera schietta quel difetto di metodo di cui accennavamo all’inizio.
Un difetto che diventa ancora più preoccupante se analizziamo a fondo ulteriori atti compiuti nell’anno trascorso:la partecipazione a pochissimi bandi che l’Ente peraltro ha perso e, soprattutto, la mancata partecipazione a tantissimi bandi, rappresenta un vero fallimento per chi, in campagna elettorale, assicurava alla città di possedere le competenze e le capacità per apportare da subito un cambio di rotta. È impossibile negare che tutte le risorse non intercettate non pesino sull’asse d’azione dell’amministrazione, in quanto i numerosi bandi persi e non richiesti minano la possibilità di realizzare opere per la collettività.
Altro atto di assoluta inerzia è quello relativo alle decisioni da adottare riguardo il PUG, per il quale questa Amministrazione non riesce a decidere che sorte assegnare al “nuovo” adottato, mentre il “vecchio” ancora in vigore rimane “congelato” e le concessioni edilizie – che non rispondano ad entrambi gli strumenti urbanistici – non vengono rilasciate, con il risultato di tenere immobilizzata tutta una serie di nuovi progetti nell’ambito dell’edilizia cittadina.
Una scarsa concretizzazione, dunque, nella messa in opera delle iniziative che è una sorta di fil rouge di questo anno trascorso, anche per iniziative potenzialmente di pregio.
Come dimenticare la scarsa partecipazione di pubblico all’evento principale del cartellone estivo che, seppur potenzialmente interessante, si indirizzava solo verso una nicchia di spettatori da “cinema d'essai”; a ciò si aggiunga l’imponente impegno di spesa ad esso dedicato che copriva un terzo del totale dedicato agli eventi estivi. Un vero e proprio flop di cui l’assessore al ramo non si è assunto alcuna responsabilità, non riconoscendo la triste realtà fallimentare nella gestione degli eventi estivi.
Menzione d’onore poi tra le assurdità a cui abbiamo assistito il varo di un regolamento inutile, fra i tanti, di concessione in uso alle varie associazioni sportive locali delle palestre scolastiche comunali, allo stato dei fatti ancora quasi tutte inagibili, costringendo le varie squadre locali, in particolare deglisport cosiddetti “minori”, a dover saltare il campionato o, nella migliore delle ipotesi, trasferirsi presso altri paesi, così dimostrando l’assoluta mancanza di attenzione verso la tutela del diritto allo sport che un’amministrazione attenta dovrebbe garantire a tutti gli sport.
Medesima analisi è fattibile per l’organizzazione delle marine, caratterizzate principalmente dalla presenza record dei rifiuti abbandonati e da una disorganizzazione palpabile. Se, ad esempio, era encomiabile l’iniziativa di installare delle casette per la promozione del commercio locale, deludente è stata la realizzazione: dei box di bassissima fattura e su cui sono giunte richieste di verifica della regolarità costruttiva e dell’agibilità, pagate un occhio della testa, rimaste di fatto inutilizzate. I rifiuti poi oggi, a stagione appena conclusa sono tornati ad invadere ogni angolo della nostra preziosa marina senza che nessuno controlli, nessuno paghi, nessuno intervenga, che ad oggi rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria.
Una scarsa vision di futuro, dunque, accentuata dall’incapacità conclamata di mettersi in discussione.
E proprio qui risiede, probabilmente, anche il nocciolo duro della questione che ha condotto anche alla crisi di maggioranza. In un anno, infatti, abbiamo più volte sentito il sindaco imbastire lectiones magistrales sull’importanza della collaborazione anche con le forze di minoranza, additando chiunque si permetta una critica di avere solo spirito polemico e non costruttivo.
Sembra strano, dunque, vederlo in difficoltà nell’accogliere le richieste di maggior collaborazione della sua stessa maggioranza, trincerandosi dietro false scuse. Un muro di gomma che ha, di fatto, avuto ricadute anche sulla gestione della cosa pubblica: basti menzionare il caso del centro di raccolta rifiuti per le marine, per cui più volte, proprio dalla sua stessa maggioranza, si sono sollevate proposte migliorative tuttavia rifiutate, sull’onda di pareri tecnici nel concreto per nulla ostativi.
Pertanto il sindaco dovrebbe prendere atto di tale fallimento e – ove effettivamente non abbia più i numeri per governare – dovrebbe dimettersi immediatamente per il bene della nostra Città.
Tanto ancora si potrebbe dire, ma non vogliamo essere tediosi e inutilmente lunghi. Tuttavia, Manduria ha un problema atavico: è ferma, immobile ancora ad ottobre 2020 nonostante sia passato un anno. Il racconto dei sogni delineato nel comunicato del sindaco probabilmente esiste nella sua realtà alternativa, fatta di opposizioni cattive e vaccini senza fila, ma la verità è che Manduria è immobile e questo noi non siamo disposti ad accettarlo, perché nella vittoria e nella sconfitta ciò a cui teniamo è il futuro di questo paese. Lo dobbiamo ai cittadini che hanno creduto in noi e anche a chi non ci ha creduto, perché la citta è di tutti, non scordiamolo mai».
Gruppo Consiliare Progressisti Manduria