Papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche del servo di Dio don Tonino Bello, che viene dichiarato venerabile
Un passo decisivo verso la beatificazione. Papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche del servo di Dio don Tonino Bello che viene dichiarato venerabile.
Nel 2018, venticinquesimo anniversario della morte, Bergoglio si era recato in pellegrinaggio ad Alessano, nel basso Salento, dove don Tonino Bello è nato ed è sepolto nel cimitero cittadino, e poi a Molfetta, la Diocesi che ha guidato dal 1982 fino alla morte.
Vescovo degli ultimi e interprete della “chiesa del grembiule”, don Tonino è stato anche presidente nazionale di “Pax Christi”: nominato nel 1985, si è impegnato fortemente per l’obiezione fiscale contro le spese militari e contro il piano di militarizzazione della Puglia, nonché per la pace durante la prima “Guerra del Golfo” e il conflitto nella ex-Jugoslavia.
Indimenticabile anche il suo pellegrinaggio a Sarajevo nel dicembre del 1982: la città era devastata dalla guerra nei Balcani, ma don Tonino sfidò le bombe e, a capo di un gruppo di credenti e non credenti di diverse nazionalità, cercò di mettere in atto “un’altra Onu”, per dimostrare che vivere nella concordia è possibile. Lo stile pastorale di don Tonino, ha detto il Papa nel 2018, rivelava «il desiderio di una Chiesa per il mondo: non mondana, ma per il mondo, al servizio del mondo. Una Chiesa monda di autoreferenzialità ed estroversa, protesa, non avviluppata dentro di sé, non in attesa di ricevere, ma di prestare pronto soccorso; mai assopita nelle nostalgie del passato, ma accesa d’amore per l’oggi, sull’esempio di Dio».