Identificate una cinquantina di persone
Non si è interrotta l’attività di indagine della Polizia di Stato a seguito dell’interruzione del rave party lo scorso fine settimana in un uliveto sulla S.P. 118 in agro di Sava.
Già in quel frangente, gli equipaggi del Commissariato Borgo e della Questura constatarono che in un vasto apprezzamento di terreno, situato a più di 4 km di distanza dal centro abitato, un numero imprecisato di persone era in procinto di accamparsi.
Nell’area immersa nel verde della macchia mediterranea, coltivata ad uliveto, era già stata allestita una postazione di intrattenimento sonoro mediante l’installazione di un server munito di enormi casse acustiche capaci di diffondere musica tecno ad altissimo volume.
Lì presenti almeno già una settantina di persone che stavano allestendo bivacchi e punti di ristoro.
Il server veniva smontato e con non poche difficoltà e persistente capacità di persuasione, i poliziotti sono riusciti ad identificare e far allontanare cinquanta persone tra le quali due fratelli, originari di Manduria rispettivamente di 36 e 25 anni, già conosciuti per aver in passato organizzato nella zona altri simili eventi.
Trasmessi gli atti all’autorità giudiziaria competente, i due sono stati denunciati in stato di libertà di invasione arbitraria di terreno privato.
Durante i controlli, riscontrando un notevole assembramento di giovani che senza nessuna protezione non rispettavano le previste distanze di sicurezza, i poliziotti hanno elevato 13 sanzioni amministrative per le violazioni alle norme anti-Covid.
È stato avviato inoltre il procedimento amministrativo per 19 misure del foglio di via obbligatorio dal comune di Sava per altrettanti giovani identificati quella sera.