Le scritte sul muro della sua casa, la replica attraverso i social: «La mia reazione sia da esempio per coloro che non hanno la mia stessa forza»
L’episodio risale ai primi giorni di gennaio. Si è verificato ad Oria. A raccontarcelo è Antonio, un ragazzo brillante ed estroso, vittima di un’assurda forma di omofobia.
«Quel giorno sono arrivato dal lavoro» ricorda Antonio. «Ho pranzato e, poi, nel pomeriggio, sono uscito da casa. Solo allora ho notato, sul muro della mia abitazione che dà su un vicoletto, la scritta omofoba».
“Muori frocio”: questa la scritta comparsa, significativa del brodo culturale (o, meglio, sub culturale), in cui galleggia l’autore.
Antonio ha guardato questa scritta e non si è perso affatto d’animo.
«Chi può essere stato? Ho le mie idee e sono convinto che si tratti di una persona che mi conosce bene. Perché lo ha scritto? Secondo me quella scritta è l’espressione della sua infelicità…».
L’analisi di Antonio, 25 anni, aspirante ballerino, colpisce per la sagacia. Non solo. Antonio ha immediatamente voluto denunciare questa forma di odiosa discriminazione. Ma non lo ha fatto indossando i panni della vittima. Con intelligenza, ha optato per l’arma della pungente ironia.
Sulla sua pagina facebook, ha pubblicato la foto e, poi, un tagliente post, che vi riproponiamo.
«Grazie per questo tempo che mi avete dedicato» la replica di Antonio. «Vorrei chiedervi solo una cosa, vostro padre ne è d’accordo? Chiedo perchè non vorrei fosse uno di quelli che proprio li sotto attende una chance!».
Poi Antonio piazza il colpo del k.o.
«E, comunque, un po' di colore potevate aggiungerlo, una spolverata di glitter (dato che sono frocio!). Questa è l’umanità! Che ha paura di un virus, quando dovrebbe prima di tutto aver paura di se stessa!».
Bravo Antonio, con poche parole sei riuscito a seppellire non solo l’autore di quella scritta, ma anche l’odioso fenomeno dell’omofobia.
«Ho voluto far arrivare all’autore della scritta la mia replica. E sono più che sicuro che l’avrà letta…».
Se l’autore della scritta non dovesse aver letto il post di Antonio, sicuramente non avrà non potuto cogliere la valanga di solidarietà giunta a questo ragazzo.
«Sono rimasto sorpreso della vicinanza di tantissima gente. Francamente non me l’aspettavo….».
Con la sua solita arguzia, Antonio ha poi pubblicato un altro post.
«Che dire? Parto col ringraziare tutti! Tutte quelle persone che mi hanno espresso a loro modo uno scudo e una ribellione. Non voglio negarvi anche una cosa però: non mi aspettavo davvero tutta questa solidarietà!
Il giorno che ho letto quella “dedica" ho preso tutto con un sorriso, come ho sempre fatto, pensando tra me e me che era solo un’ennesima scritta, insulto o dito puntato e invece la situazione per la prima volta si è ribaltata!
Io sono quello forte, quello abituato a tutto ciò, quello che risponde ad un pregiudizio con una battuta ironica.
Ho cominciato ad avvertire il vero peso del gesto (nonostante mi colpiva in prima persona) quando Arcigay ha pubblicato il primo articolo, per poi ritrovare altri articoli in giro per la rete!
Non sono mai stato abituato a tutta questa unione e vi giuro che mi ha coccolato da un lato.
Ho sfogato tutto la stessa notte, mettendomi di fronte a quella scritta e togliere via lettera per lettera anche per non dar modo di ridere!
Volevo ringraziare il Comune, il sindaco, i volontari, vigili, polizia che si sono impegnati per venire a rimuoverla non sapendo che io lo avessi già fatto, insieme a loro tutte le persone che hanno detto la loro, che si sono ribellate!
A quelle persone che mi hanno fatto accorgere che intorno a me c’è chi si è evoluto!
E ci tengo a dire una cosa a chiunque sia stato: IO ESISTO!».
Antonio ha solo 25 anni, ma spiazza chiunque per la sua saggezza e per la sua maturità.
Con la vicinanza possiamo contribuire a far uscire dall’ombra quei ragazzi che hanno paura di esternare il sentimento per eccellenza: l’amore. La loro unica colpa è di amare una persona del loro stesso sesso e per tale motivo non vanno discriminati. Ogni essere umano deve essere libero di amare chi vuole e nel modo che vuole
Noi chiudiamo questo articolo con alcune significative parole del presidente della Repubblica Mattarella.
«Le attitudini personali e l'orientamento sessuale non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana, perché laddove ciò accade vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica. La società viene arricchita dal contributo delle diversità. Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili. La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l'intera società. Solidarietà, rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l'opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza».