sabato 23 novembre 2024


03/02/2022 17:56:06 - Salento - Attualità

Alessandro ha recentemente preso parte al meeting nazionale indoor giovanile di Ancora

Ancora buoni responsi dalla pista per Alessandro Camassa, l’atleta tesserato per la società Imperiali Atletica. Quest’anno, nella categoria Allievi, ha ottenuto tempi di tutto rispetto nelle prove dei 60 metri piani (7”56) e 400 metri piani (54”36). Tempi buoni che lo collocano in buona posizione a livello nazionale per la sua categoria.

Vi proponiamo l’intervista ad Alessandro pubblicata nella pagina Fb della società Imperiali Atletica.

Quella di Ancora è stata la tua prima esperienza ad un meeting nazionale: quali sono state le tue impressioni e le tue emozioni?

«Questa del primo meeting nazionale è stata una bellissima esperienza, è stato emozionante poter vedere atleti di valore internazionale come Galbieri, Lai, Aceti e tanti altri. Mi ha fatto molta impressione anche quando lo speaker ha pronunciato il mio nome e si è sentito per tutto il Palaindoor, che era tra l'altro, al massimo della capienza».

L’atletica (a differenza di quasi tutti gli altri sport) permette agli atleti, anche giovanissimi come te, di fare esperienza su tutto il territorio nazionale, di viaggiare, di conoscere posti e persone nuove. Come hai vissuto questa prima esperienza da questo punto di vista?

«È stata sicuramente una bella esperienza, che mi ha fatto dimenticare le 11 ore di viaggio! Ho ammirato il fantastico panorama di Ancona sul mare, sono riuscito a conoscere nuove persone in pista nonostante fossero miei avversari, e ho percepito una sorta di clima di "festa dello sport" in quelle 7 ore in cui sono stato in pista».

Parlaci un po’ di te: cosa ti ha spinto a praticare l’atletica, sport meno “popolare” di altri?

«Ho iniziato con l’atletica principalmente quando ho scoperto che, oltre al calcio che praticavo praticamente correndo senza toccare un pallone, esisteva un altro sport in cui si può semplicemente correre e saltare. L'atletica inoltre, a differenza del calcio, della pallavolo, del basket ecc., ha a mio parere la stupenda particolarità di essere uno sport individuale, in cui c'è sia la competizione con l'avversario che la sfida contro te stesso. Competere da solo contro altri atleti ti spinge a dare anche più del meglio che hai».

La tua esperienza come capitano (insieme a Ludovica), cosa comporta e che significato ha per te?

«Essere capitano di questo team di atleti è un grande piacere, principalmente perché siamo un gruppo molto unito, per cui non siamo solo compagni di allenamento, ma anche amici fuori dalla pista. Per questo è molto più facile poter parlare e comunicare con tutti, spronandoli a dare sempre il meglio e dando consigli utili ai nuovi arrivati; mi piace pensare che l'anno prossimo a questo tipo di gare possa partecipare non solo io, ma anche altre 5 o 6 persone della squadra».

Quali sono gli obiettivi futuri per i quali stai lavorando?

«Per quest'anno vorrei conquistare il podio ai campionati regionali, vorrei arrivare a correre i tempi minimi di qualificazione per i campionati italiani per poter andare a Milano e partecipare ai campionati italiani Allievi di giugno 2022».











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