Un altro giorno di ordinaria follia al Pronto Soccorso del SS. Annunziata di Taranto: la CISL FP chiede alla ASL di costituirsi parte civile
Parolacce, offese personali e pesanti minacce da un familiare di una paziente ad un infermiere del pronto soccorso dell’ospedale “SS. Annunziata” di Taranto. A renderlo noto, attraverso un comunicato, il segretario generale aggiunto della Cisl FP Giuseppe Lacorte.
«E' successo nella serata di giovedì scorso, all’accettazione del Pronto Soccorso del SS. Annunziata, dove il familiare di una paziente ha aggredito con grida, parolacce, offese personali e pesanti minacce un infermiere, colpevole solo di lavorare in un sistema sanitario che non lo tutela a sufficienza.
Poco personale, turni massacranti, molto stress, carenza di posti letto per acuti, pronto soccorso utilizzato quasi fosse l’ambulatorio del proprio medico di famiglia; di solito è per queste ragioni che le attese diventano lunghe e fanno scattare la violenza e, purtroppo, quando accade a farne le spese sono le prime linee, ovvero chi ci mette la faccia.
Questa volta però, per quanto a nostra conoscenza, inspiegabilmente la violenza è scattata dopo una manciata di minuti dall’arrivo in PS; l’aggressore in preda all’ira, ha dato sfogo alla sua frustrazione, non curandosi del fatto che stava rallentando un pubblico servizio.
Solo l’intervento di una guardia giurata ha contribuito a sedare l’animo inquieto ma non è bastato perché l’infermiere è stato obbligato alle cure dello stesso Pronto Soccorso, con il risultato che ha dovuto fare ritorno a casa con una prognosi di tre giorni per crisi ipertensiva reattiva, tachicardia e terapia ansiolitica a corredo.
Come spesso accade, l’infermiere ha deciso di non querelare il suo aggressore, probabilmente per paura di ritorsioni personali e per questa ragione che chiediamo da tempo alla ASL TA di costituirsi parte civile in questi casi, perché è obbligatorio arrestare l’escalation di aggressioni.
I più ricorderanno che la CISL FP cerca di contrastare da anni questo problema e l’ultima denuncia in termini cronologici è quella del mese di luglio u.s. e per il quale l'ex direttore generale S. Rossi aveva preso posizione annunciando provvedimenti ad hoc che però non sono arrivati. Solo tavoli di discussioni, tante promesse e null’altro.
È triste registrare che i lavoratori della Sanità sono passati dallo status di eroi salvavita nell’emergenza COVID a vittime incolpevoli della follia, ed è inconcepibile che, dopo appelli, denunce, richieste di incontri con il Prefetto e comunicati stampa, siamo ancora alle solite.
La CISL FP Taranto Brindisi chiede per questo un impegno preciso al management della ASL TA appena insediato, oltre chiaramente a tutte le Istituzioni interessate, perché Taranto, i suoi cittadini e i suoi lavoratori non meritano l’indegno calpestio delle regole della convivenza civile».