Zullo (FdI): «Emiliano spieghi come è possibile se i dipendenti regionali erano quasi tutti in smart working»
Oltre tre milioni di euro circa di bollette telefoniche in un anno, il 2020, in cui buona parte dei dipendenti erano in smart working.
A porre l’accetto su questa spesa abnorme sostenuta dalla Regione Puglia è il capogruppo alla Regione di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo.
«Telefoni bollenti alla Regione Puglia… La battuta viene anche facile, ma è evidente che, visto che a pagare sono i pugliesi, sarebbe opportuno che venga fatta immediatamente chiarezza sul perché nel 2020 – per altro in piena pandemia e quindi con la stragrande maggioranza dei dipendenti in smart working – la Regione Puglia abbia pagato di telefonia fissa TRE MILIONI E 240 MILA EURO» è riportato nella nota di Zullo. «Una cifra spropositata se paragonata a quelle delle altre Regioni (nelle stesse condizioni della Puglia sul piano sanitario). Due paragoni su tutte: la Regione Lombardia ha speso poco più di 160mila euro, la vicina Basilicata circa 18mila euro.
Quelli del 2020 sono stati mesi particolari - marzo e aprile, per altro di lockdown – per la pandemia: gli uffici regionali erano praticamente vuoti e lo sono stati per molto tempo se solo si tiene conto che ancora oggi è data la possibilità di poter lavorare qualche giorno alla settimana in smart working. E allora come si spiega una bolletta così salata tanto da far acquisire alla Puglia – unica fra tutte le regioni – la categoria ‘C’ come rating finale? Siamo di fronte a una compagnia telefonica con prezzi troppo alti? E perché allora non cambiarla… Abbiamo avuto troppe telefonate con l’estero? Magari con la Cina da dove importavamo i DPI, per cui al costo del materiale dobbiamo aggiungere anche quello delle bollette telefoniche?
Ma non dimentichiamo che il 2020 è stato si l’anno della pandemia, ma anche delle Regionali… Non è che per caso a qualcuno è sfuggita qualche telefonata di troppo pensando di essere in un comitato elettorale?
Ma il presidente Emiliano questi dubbi li può fugare subito prima che sia un altro organo esterno alla politica a far ‘tornare i conti’. Non sarà difficile accertare da dove e quando sono partite le telefonate, da quali fissi e da quali uffici… Perché ai pugliesi che devono pagarle qualche spiegazione va data!».