In zona rossa Molise, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Toscana e Marche. La provincia di Taranto 25ª in Italia per casi di morte sul lavoro. In Puglia, la provincia di Foggia è nona
“Un trimestre drammatico per le morti sul lavoro nel nostro Paese: 189 vittime da gennaio a marzo (+2,2% rispetto al 2021). Con un incremento tragico dei decessi da fine febbraio a fine marzo, pari al 66% (75 morti in più).
Contemporaneamente, crescono in modo significativo purtroppo anche le denunce totali di infortunio (+51% rispetto allo scorso anno). Ma a delineare ancor più profondamente l’emergenza, regione per regione, è l’indice di incidenza della mortalità, cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa, la cui media in Italia nei primi tre mesi dell’anno è di 6 decessi ogni milione di occupati”.
E’ questa l’introduzione di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, all’ultima indagine e zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese che, l’Osservatorio mestrino, descrive - alla stregua della pandemia - dividendo l’Italia a colori.
A finire in zona rossa al termine del primo trimestre del 2022, con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 6 morti ogni milione di lavoratori) sono: Molise, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Toscana e Marche
In Zona Arancione: Puglia, Veneto, Abruzzo e Lombardia
In Zona Gialla: Sicilia, Calabria, Umbria, Emilia Romagna, Sardegna, Piemonte, Campania e Lazio.
In Zona Bianca: Friuli Venezia Giulia, Liguria e Basilicata.
I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA NEL PRIMO TRIMESTRE 2022
Come spesso accade, valori assoluti e incidenze portano graduatorie differenti. Così a guidare la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro è la Lombardia (27), la regione con la maggior popolazione lavorativa in Italia.
Seguono: Toscana (16), Veneto (13), Emilia Romagna e Lazio (11), Puglia e Piemonte (9), Sicilia e Campania (8), Marche e Trentino Alto Adige (5), Piemonte, Calabria e Abruzzo (3), Umbria e Molise (2), Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Liguria (1).
Da gennaio a marzo 2022 sono 189 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste, sono 138 quelle rilevate in occasione di lavoro (in diminuzione rispetto a marzo 2021 (-16 decessi), mentre sono 51 quelle decedute a causa di un incidente in itinere, contro 31 registrati nello stesso periodo dell’anno scorso; un aumento, quest’ultimo, che è probabilmente la conseguenza della ripresa degli spostamenti per recarsi da casa a lavoro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, in cui il COVID limitava ancora le attività produttive.
Il settore Trasporto e Magazzinaggio conta il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 20 (erano 7 nel primo trimestre del 2021.
Seguono: Costruzioni (13), Commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli (10), Attività manifatturiere (7), il Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese e Sanità e assistenza sociale (4).
La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (52 su un totale di 138). Ed è proprio in questa fascia d’età che si rileva anche uno degli indici di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati (11,3) insieme a quella degli over 65 (11,7). L’incidenza di mortalità minima è invece nella fascia di età tra 25 e 34 anni, (pari a 2,6), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 7,1 infortuni mortali ogni milione di occupati.
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nel primo trimestre 2022 sono 13 su 138. In 11 invece hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.
Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 17.
Il martedì è il giorno della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali.
Le denunce di infortunio totali sono in aumento (+ 51% rispetto a marzo 2021). A marzo 2021 erano 128.671 mentre a marzo 2022 sono 194.106. Quasi 30 mila gli infortuni occorsi in occasione di lavoro nel settore Sanità e Assistenza Sociale.
Ancora significativa la variazione delle denunce di infortunio in occasione di lavoro nel Settore Trasporto e Magazzinaggio: sono 16.485 a fine marzo 2022, ma erano 6.176 a fine marzo 2021.
Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane nei primi tre mesi del 2022 sono state 89.130, quelle dei colleghi uomini 104.976.
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza Vega dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
• Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
• Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale ed il valore medio nazionale
• Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale ed il 125% dell’incidenza media nazionale
• Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.