I poliziotti hanno trovato la donna stesa sul pavimento con una profonda ferita alla testa in compagnia della figlia in tenera età, entrambe visibilmente terrorizzate
Il personale della Sala Operativa 113 della Questura nel pomeriggio di ieri ha ricevuto la telefonata di una donna in evidente stato di agitazione che interrompeva la conversazione perché probabilmente qualcuno le aveva strappato il telefono dalle mani, impedendole di parlare.
I poliziotti, allarmati, hanno avviato immediati accertamenti sul quel numero di telefono ed hanno accertato che era intestato ad una donna che già nel passato aveva presentato denuncia nei confronti del compagno per maltrattamenti.
Dai primi accertamenti, i poliziotti della Squadra Volante hanno individuato il domicilio della coppia nella zona di San Vito, così da poter inviare con altrettanta celerità un equipaggio delle Volanti che, in pochissimi minuti, è arrivato sul posto.
Nel giardino della villetta, i poliziotti hanno scorto da una finestra a pian terreno la donna - colei che probabilmente aveva chiesto aiuto - stesa sul pavimento con una profonda ferita alla testa in compagnia della figlia in tenera età, entrambe visibilmente terrorizzate.
Entrati in casa, con l’aiuto della bimba che è riuscita ad aprire la porta d’ingresso, i poliziotti hanno soccorso la donna che perdeva copiosamente sangue dalla testa ed hanno notato al piano superiore della casa un uomo che, armato di coltello, continuava a minacciare di morte la compagna.
Considerata la delicatezza della situazione, il personale delle Volanti ha bloccato l’uomo e, dopo averlo disarmato, nonostante la sua strenua resistenza, lo ha fatto salire a bordo dell’auto di servizio.
La vittima, che nel frattempo era affidata alle cure dei sanitari del 118, ha raccontato ai poliziotti che il compagno, al termine dell’ennesima lite, incurante della presenza della piccola figlia, l’aveva colpita alla testa con un segaccio da giardino.
Trasmessi gli atti all’Autorità Giudiziaria per la convalida, il 39enne è stato arrestato perché presunto responsabile di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia ed accompagnato presso la locale casa circondariale.