Lo riceveranno automaticamente i lavoratori dipendenti, i pensionati, i disoccupati e i percettori del reddito di cittadinanza
Il bonus 200 euro contro il caro vita, prevista con la conversione in legge del decreto Aiuti, è destinata a più della metà degli italiani, ben 31,5 milioni di persone.
La platea è stata allargata di molto rispetto a quanto previsto inizialmente. Questo perché, nella definizione del suo funzionamento, i beneficiari sono stati suddivisi per categoria di appartenenza in base al proprio lavoro e alcune sono state aggiunte con nuove modifiche. Alcune riceveranno l’aiuto in modo automatico, mentre altre dovranno presentare domanda all’Inps o all’ente che sarà incaricato dell’erogazione.
Le categorie
Dei 31,5 milioni di italiani a cui spetta ricevere il bonus 200 euro, ben 13,78 milioni sono lavoratori dipendenti, 13,7 milioni sono i pensionati che hanno un reddito sotto i 35 mila euro. Avanzano poco più di 4 milioni di cittadini, che si dividono tra percettori di reddito di cittadinanza (circa 900 mila) badanti e colf (intorno ai 750 mila), disoccupati che a giugno percepiscono i sussidi Naspi o Dis-coll (1,1 milioni), lavoratori stagionali, dello spettacolo e del turismo (in tutto 350 mila).
Chi lo riceverà in maniera automatica
La misura una tantum (per cui si intende che verrà erogata una sola volta a un individuo) verrà distribuita automaticamente nel mese di luglio a quattro di queste categorie:
- i lavoratori dipendenti, che lo vedranno accreditato direttamente in busta paga;
- i pensionati, che lo troveranno all’interno del cedolino;
- i percettori di reddito di cittadinanza, i quali lo riceveranno sulla card Poste Pay che gli è stata fornita, appunto, dalle Poste su cui ogni mese viene caricato l’importo:
- i disoccupati, che lo avranno insieme all’assegno.
Chi deve presentare domanda e come
Tutti gli altri, invece, dovranno inviare personalmente una richiesta all’ente. Le modalità sono diverse per ogni categoria.
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi sarà istituito ad hoc del valore di 500 milioni di euro (nelle prime bozze erano 400 milioni), che saranno distribuiti in base a criteri di reddito che verranno fissati da un ulteriore decreto ministeriale che sarà emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto aiuti. I dettagli saranno resi noti nel nuovo provvedimento, ma questo dovrebbe valere per chi ha aperto una partita Iva. Chi invece ne è privo e non è iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie per i quali risulti almeno un contributo mensile per il 2021, per ottenere l’indennità va presentata la domanda all’Inps.