Si è pensato di ricorrere ad un’azione sinergica tra tutti gli operatori del settore che possa comportare un intervento trattamentale nei confronti dell’autore del reato, allo scopo di determinare il grado di rischio di una futura recidiva e di rieducare il soggetto
Questa mattina, nella sala conferenze della Questura, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa “Dike” finalizzato alla promozione di strategie condivise allo scopo di prevenire e contrastare gli atti persecutori, violenza domestica e violenza di genere.
Sottoscritto dal Questore di Taranto Massimo Gambino e dal direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Taranto Vito Gregorio Colacicco, alla presenza del Prefetto della Provincia di Taranto Demetrio Martino.
Nel corso degli anni si è avvertita, con sempre maggiore intensità, la necessità di adottare un’azione preventiva nei confronti di quei soggetti, autori di reati violenti, a rischio di recidiva.
La problematica si è acuita soprattutto negli ultimi tempi a causa del lockdown dovuto alla pandemia di Covid 19, quando il numero di femminicidi o di maltrattamenti in famiglia ha registrato un aumento vertiginoso di casi.
Per tale motivo si è pensato di ricorrere ad un’azione sinergica tra tutti gli operatori del settore che possa comportare un intervento trattamentale nei confronti dell’autore del reato, allo scopo di determinare il grado di rischio di una futura recidiva e di rieducare il soggetto.
La Questura persegue l’obiettivo di individuare Centri e/o Servizi specializzati idonei a svolgere sul territorio interventi finalizzati alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza domestica e di genere. L’ASL di Taranto, invece, per le sue caratteristiche precipue, è idonea ad essere contattata dall’autore dei fatti di violenza domestica o di genere per accompagnare il soggetto in un percorso finalizzato alla consapevolezza del disvalore penale delle azioni compiute.
L’azione congiunta di entrambi le Parti può fare la differenza: la Questura, nei casi di violenza di domestica e di genere, potrà, tra l’altro, adottare il provvedimento di ammonimento emesso dal Questore e fornirà al destinatario dello stesso i riferimenti dell’Asl di Taranto, invitandolo a presentarsi nei giorni ed ora stabiliti presso la sede dell’Asl di Taranto.
Dall’altro lato, l’ASL di Taranto di impegna a comunicare alla Divisione Anticrimine della Questura, con cadenza bimestrale, i dati degli ammoniti che avranno portato a termine il percorso rieducativo ma anche i dati di coloro che vi avranno rinunciato.
L’adesione al percorso trattamentale è lasciato alla volontarietà del soggetto ammonito.
Analogo trattamento sarà riservato anche a coloro che sono destinatari della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. in quanto indiziati dei delitti di maltrattamenti in famiglia e/o stalking.
Il Protocollo d’Intesa siglato quest’oggi avrà validità triennale a decorrere dalla data di sottoscrizione e potrà essere rinnovato al termine dello stesso nel caso in cui sussistano le circostanze che hanno determinato alla sottoscrizione.