venerdì 22 novembre 2024


05/07/2022 07:55:13 - Puglia - Attualità

Un uomo non aveva aggiornato l’Inps con le sue nuove condizioni patrimoniali

Rischia il carcere chi percepisce il reddito di cittadinanza e poi lavora in nero. È irrilevante che il rapporto sia irregolare e non formalizzato con un contratto.

Lo ha sancito la Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso di un uomo che non aveva aggiornato l’Inps con le sue nuove condizioni patrimoniali. La Terza Sezione Penale ha condiviso la decisione con la quale l’uomo è stato condannato in appello a oltre un anno di reclusione. I giudici di merito hanno infatti ribadito che configurabilità del reato contestato al ricorrente a causa dell’omessa comunicazione all’Inps dello svolgimento di attività lavorativa retribuita, seppure irregolare, sottolineando l’inverosimiglianza di quanto dichiarato dall’imputato e dal datore di lavoro, a proposito della gratuità dell’attività lavorativa svolta dal primo, che sarebbe stata compensata solo con regalie saltuarie, e della configurabilità del reato in conseguenza della omessa comunicazione di una variazione patrimoniale rilevante, sussistente anche nel caso di conseguimento di somme di denaro per donazione.











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