venerdì 22 novembre 2024


15/07/2022 07:16:33 - Puglia - Attualità

Un virus, un adenovirus non patogeno, è stato immesso sotto la retina: agirà come un cavallo di Troia trasferendo una copia sana del gene malato

Ha 11 anni ed era destinata a diventare cieca. E invece l’equipe di Oculistica e Oftalmologia universitaria del Policlinico di Bari, coordinata dal professor Giovanni Alessio, ha operato questa bambina con una tecnica innovativa: è la prima volta in Puglia che viene sfruttato un virus per il recupero della vista.

La causa della compromissione della vista è una malattia genetica degenerativa, la distrofia retinica, il campo visivo è stato testato con un visore collegato alla realtà virtuale: giocoso per i piccoli pazienti, efficace per il personale medico. Così, dopo una preparazione a base di cortisone la bambina è stata operata.

Un virus, un adenovirus non patogeno, è stato immesso sotto la retina: agirà come un cavallo di Troia trasferendo una copia sana del gene malato. Le cellule della retina avranno così disponibile il frammento di DNA che codifica la proteina di un enzima essenziale per la vista. 

Ricerca, sperimentazione, innovazione, per dare la possibilità di recuperare la vista e migliorare la qualità di vita.











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