«Sono pronto: mi attende un match difficile, ma potrò contare su un’arma in più: il tifo dei tarantini»
Il giovanissimo pugile della Quero-Chiloiro Giovanni Rossetti, curato nella sua carriera professionistica dal procuratore Mario Loreni della Promo Boxe Italia, a una settimana dall'importante match che lo vedrà protagonista del ring allestito al castello Aragonese di Taranto, nella notte di boxe targata “Quero” che si terrà venerdì 29 luglio, ha raccontato qualcosa di sé in un'intervista.
Un ragazzo riservato e un atleta che non ama mettersi in mostra, Giovanni “Nino” Rossetti nasce a L'Avana nel 2000, dove vive i primi anni della sua vita, per poi trasferirsi a otto anni a Sava. Sin da piccolo iniziato alla boxe, dopo una breve - e ricca di soddisfazioni - carriera dilettantistica che culmina con l’oro ai campionati italiani assoluti nel 2019, passa al professionismo nel gennaio 2020, all'epoca appena 19enne e il più giovane professionista tra gli italiani. Con 9 match di cui 6 vittorie (2 per KO) e una sconfitta, Nino è pronto a giocarsi tutto per conquistare il titolo mondiale Youth Universal Boxing Organization pesi medi, nella sfida con il pugile belga Jan Helin.
Ciao Nino, ci racconti come ti senti a una settimana da questo tuo primo match titolato?
«Mi sento carico! Ci siamo preparati più che mai: nonostante alcune cose siano andate un po' storte, stiamo bene e aspettiamo il 29 luglio. Sono molto contento perché mi è data la possibilità di combattere in casa, cosa che non avveniva dal mio match di esordio fatto al Palamazzola di Taranto; ed è chiaro, è tutta un’altra cosa quando hai il tifo e il calore del pubblico tutti per te».
E' stata dura la preparazione? Come si prepara un pugile professionista?
«Prima di tutto si fa una doppia seduta di allenamento giornaliero, mattina e pomeriggio, ma poi questa volta la preparazione è stata più lunga, è partita subito dopo il match che ho vinto a Napoli contro Rauseo a fine maggio e ho fatto anche esperienze diverse e molto utili come la settimana di sparring ad Asti dalla Skullboxe Canavesana, in cui mi sono confrontato con Etinosa Oliha, un grande pugile con il quale mi sono potuto provare su tante riprese provando cose nuove».
E il tuo avversario del titolo mondiale Youth, il belga Jan Helin, come ti sembra?
«Si vocifera sia un valido avversario che verrà in Italia per vincere, ma questa cosa non mi impensierisce, anzi! Mi sento molto stimolato da questo confronto ad armi pari con un pugile giovane e caparbio come me».
Dopo questo incontro sai già cosa farai?
«Il mio maestro Aldo Quero e il procuratore Mario Loreni mi hanno promesso che entro la fine dell'anno dovrei riuscire a combattere per il titolo italiano, quindi questo di venerdì sarà un match che aprirà tantissime porte».
Sembri molto convinto di quello che fai Nino… Vorresti consigliare qualcosa ai ragazzi che si approcciano alla boxe?
«Di non prenderla alla leggera, di non andare in palestra per moda o per apparire. Il pugilato sta diventando più immagine che sostanza e non è uno sport che va preso così, perché i risultati arrivano se fai i sacrifici. Ma ne vale la pena perché la soddisfazione poi è tanta. Io rinuncio alle cose che vuole fare un ventunenne: al mare e alle uscite serali. Ma non mi mancano, perché so che il pugilato è la strada che ho scelto e poi... dopo gli appuntamenti importanti come questo, le vacanze comunque arrivano. Quindi...speriamo di far presto!».