Ultimo specchio d’acqua in una salina ormai a secco
Salina dei Monaci: una vasta distesa arida e bianca. Un panorama decisamente insolito quello che si può osservare in questo periodo a Specchiarica, dove la salina si presenta come una tabula rasa. Una depressione sabbiosa in cui l’acqua,quasi ormai del tutto evaporata (fenomeno che non accadeva da diversi decenni) ha lasciato sul fondo uno strato di sale, che genera un paesaggio surreale, completamente diverso da quello che si poteva ammirare gli scorsi anni, quando il laghetto salmastro, tanto famoso per la presenza dei fenicotteri rosa e di molte altre specie di volatili, si presentava come un luogo pieno di vita.
Molti uccelli infatti, per anni hanno trovato nella riserva naturale di Torre Colimena, l’habitat ideale per nidificare. Nucleo fondamentale di un delicato ecosistema, un vero e proprio scrigno di biodiversità in grado di favorire, anche grazie al particolare microclima della zona, una varietà genetica di flora e fauna.
Le cause che hanno portato a un totale prosciugamento del laghetto sono molteplici: il caldo delle settimane di fine giugno, le scarse piogge, le poche mareggiate e sicuramente l’ostruzione del canale di collegamento, che intasato dalla sabbia, non permette il regolare transito dell’acqua nel bacino. A nulla servono le sterili dispute per cercare gli eventuali colpevoli di questo disastro ambientale. Sicuramente, come molti affermano, la natura deve fare il suo corso e questa è solo una fase transitoria della salina che, con il passare delle stagioni,muta spesso il suo aspetto.
Non dimentichiamo però, che la salina è parte integrante della nostra terra, delle nostre tradizioni, delle le nostre radici, della storia del luogo,per questo non va lasciata all’incuria del tempo e a una cattiva gestione del territorio, ma va protetta, difesa e tutelata. Se la natura è nelle mani dell’uomo, allora è proprio l’Uomo che deve essere in grado di fare la differenza, cercando in tutti i modi di preservare un patrimonio storico-naturalistico così importante.
Teresa Prete
(foto di Teresa Prete)