L’incidente si era verificato martedì scorso a Porto Sant’Elpidio: Enrico, questo il suo nome, ha lottato fra la vita e la morte per due giorni. Al decesso, i medici hanno esaudito la sua volontà: gli organi sono stati espiantati
La sua famiglia, di origini manduriane, si era trasferita nelle Marche venti anni fa. Enrico, questo il suo nome, aveva 24 anni. Martedì scorso, a bordo della sua moto, è stato coinvolto in un incidente stradale a Porto Sant’Elpidio.
Dopo aver lottato due giorni tra la vita e la morte, ha chiuso i suoi occhi buoni facendo un altro gesto d’amore. I medici dell’ospedale regionale Torrette di Ancona (dove era stato elitrasportato in seguito all’impatto) hanno proceduto all’espianto di alcuni organi (cuore, reni e fegato), seguendo le volontà dello stesso Enrico, che aveva dato il consenso quando gli era stata rilasciata la carta d’identità. In questo modo grazie a lui quattro persone tra Roma, Milano e la stessa Ancona sono rinate.
Enrico, “Pikkio” per gli amici, lascia papà Luigi, mamma Albina, la sorella Valeria (più grande di lui) e una fidanzata a cui era legato da tanti anni, conosciuta in palestra.