L’uomo, un tarantino di 32 anni, lamentava grosse difficoltà nel sostentamento della sua famiglia e chiedeva disperatamente l’intervento del sindaco per l’assegnazione di un posto di lavoro
In piena notte, gli operatori della nostra Sala Operativa 113 hanno ricevuto la telefonata di un uomo che, in maniera alquanto agitata, li avvertiva di aver scavalcato la ringhiera del marciapiede di corso Vittorio Emanuele, di fronte al palazzo di Città, con la ferma intenzione di volersi suicidare.
L’uomo, un tarantino di 32 anni, lamentava grosse difficoltà nel sostentamento della sua famiglia e chiedeva disperatamente l’intervento del sindaco per l’assegnazione di un posto di lavoro.
Il 32enne, nel lungo e paziente colloquio telefonico con i poliziotti, aveva anche comunicato di aver parcheggiato la sua Fiat Punto davanti l’entrata del palazzo comunale e che al suo interno aveva posizionato un ordigno radiocomandato, minacciando di farlo esplodere.
Gli equipaggi della Sezione Volanti presenti sul territorio sono stati fatti confluire in piazza Castello per accertare la veridicità di quanto dichiarato dall’uomo.
Gli agenti hanno constatato che l’uomo era in bilico al di fuori della ringhiera, con i piedi poggiati in maniera precaria su una piccola piattaforma di cemento e con le braccia intorno ad un palo.
Considerata l’estrema pericolosità della situazione i poliziotti, nonostante le minacce di far esplodere l’auto, hanno iniziato una paziente conversazione al fine di farlo desistere dai suoi insani intenti.