«Ai consumatori prezzi fino a oltre 10 euro/kg, a fronte di 30/40 cent/kg pagati agli agricoltori»
«A fronte della situazione di grandissima criticità che stanno vivendo i produttori di uva da tavola della regione Puglia, stretti nella morsa tra i rincari dei costi di produzione e delle tariffe energetiche, cui si sommano le conseguenze dell’andamento climatico, è fondamentale procedere urgentemente con la concessione di ristori immediati a favore degli agricoltori; condividiamo pertanto la proposta avanzata dall’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia di richiedere alla Commissione Europea di autorizzare l’utilizzo dei fondi della misura 22 del PSR per fronteggiare il caro energia, così come è avvenuto con la misura 19 in occasione della drammatica emergenza Coronavirus, dalla quale peraltro il settore ortofrutticolo era stato escluso».
Lo sottolinea il presidente della Copagri Puglia Michele Palermo a proposito della situazione di grande sofferenza in cui versa il comparto.
«I produttori di uva da tavola, con particolare riferimento a quelli piccoli e medi, non hanno la possibilità di accedere ai finanziamenti, e stanno vivendo una situazione davvero drammatica, in quanto sono stati letteralmente travolti dal crollo dei prezzi e dall’aumento dei costi”, rimarca il presidente, puntando il dito sulle “gravi speculazioni in atto, che pesano come una spada di Damocle sul settore.
«Stiamo assistendo a una vera speculazione a danni degli agricoltori: abbiamo riscontrato in alcuni casi prezzi di vendita ai consumatori fino a oltre 10 euro al chilo, quando poi lo stesso prodotto viene pagato agli agricoltori la miseria di 30/40 centesimi al chilo», aggiunge Palermo, sollecitando un inasprimento dei controlli per evitare tali gravi distorsioni di mercato.
È inoltre indispensabile stipulare accordi che possano favorire l’attuazione di campagne promozionali del brand Prodotti di Puglia, al pari di intese con il mondo della Grande Distribuzione Organizzata e con tutti gli attori della filiera che possano andare a fissare un prezzo che garantisca almeno la copertura dei costi», conclude il presidente della Copagri Puglia, ad avviso del quale «è inoltre fondamentale approntare interventi strutturali per abbattere i costi burocratici a carico delle aziende».