I reati ipotizzati di truffa e falso avrebbero comportato un danno all’INPS di circa un milione di euro
Nella mattinata odierna, in Monteroni di Lecce e Copertino, personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce, supportati dalla locale Arma Territoriale, darà esecuzione a misure coercitive personali con l’applicazione della misura degli arresti domiciliari, emesse della Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari presso il Tribunale del capoluogo salentino, a carico di 3 soggetti di nazionalità italiana, quali il rappresentate legale/prestanome, l’imprenditore di fatto ed il socio fondatore di una società cooperativa agricola con sede in Copertino, tutti ritenuti responsabili di “concorso intruffa ai danni dello Stato” e “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”(art. 81, 110, 640 2° co. n.1, 61 n.7 e 9, e art. 81, 110, 483, 61 n. 2 e n. 9 c.p.) e la notifica, unitamente ad altri 5 indagati, dell’informazione sul diritto di difesa, ai sensi dell’art. 369 bis c.p.p. ( trattasi di un dottore commercialista, un consulente del lavoro, un titolare di una associazione onlus e due proprietari che avevano dato la conduzione in comodato gratuito i propri terreni alla cooperativa agricola).
L’attività iniziata nel luglio del 2020, con la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, nella persona del Sost. Proc. d.ssa Donatina Buffelli - condotta con attività ispettive, servizi di OCP, sopralluoghi, perquisizioni e sequestri, escussioni a SIT e verifiche fiscali - ha consentito di raccogliere addebiti che riguarderebbero fittizi rapporti di lavoro dichiarati all’Istituto Previdenziale al solo fine di beneficiare delle indennità a sostegno del reddito (disoccupazione agricola, malattia, maternità, indennità Covid-19 ecc.) a vantaggio di presunti lavoratori agricoli, nonché al fine di regolarizzare la posizione di emersione di 22 cittadini extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno.
La complessa attività di p.g. ha, inoltre, consentito di richiedere l’emissione di n. 159 decreti penali di condanna per i reati p. e p. dagli artt. 110 e 640 bis del C.P. nei confronti di braccianti agricoli ritenuti falsi, i quali hanno conseguito per il periodo preso in esame (2017/2020) ingiusti profitti, per complessivi un milione di euro.
Il presunto sodalizio criminoso aveva generato una “Società Cooperativa Agricola” con la sistematica denuncia di assunzione al Centro Territoriale per l’Impiego e la consequenziale trasmissione trimestrale dei DM/AG all’INPS di numerosa manodopera agricola. Nel merito, dal febbraio 2017 al mese di dicembre 2020 sono state denunciate ben 37.432 giornate agricole che si presumono fittizie. In totale i soggetti interessati sono 259, di cui 22 cittadini extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno.
I reati ipotizzati di truffa e falso avrebbero comportato un danno all’INPS di circa un milione di euro e soltanto grazie all’intervento della p.g. negli anni 2021e 2022 il pagamento è stato bloccato evitando un ulteriore esborso di circa 300mila euro.
Nell’attività d’indagine ha partecipato personale dell’INPS il quale ha fornito un valido ed efficace supporto soprattutto nella quantificazione del danno erariale.