sabato 23 novembre 2024


28/10/2022 18:22:23 - Provincia di Taranto - Attualità

La microimpresa domestica alimentare è una forma di impresa nel settore alimentare dedita alla produzione di alimenti in abitazione privata, con possibilità di commercializzazione dei prodotti alimentari

Sta ottenendo successo la prima Impresa Alimentare Domestica di Bari. L’ha aperta Ilaria, che sforna e vende i cornetti dalla finestra di casa. A darne notizia è l’edizione on line odierna de La Repubblica, attraverso un articolo che reca la firma della collega Anna Piscopo.

Ilaria è una giovane pasticciera di 24 anni, che ha aperto il suo laboratorio nei 25 metri quadrati della cucina di sua madre.

Ne diamo notizia per rimarcare come l’iter istitutivo dell’Impresa Alimentare Domestica partì, in Puglia, attraverso una interrogazione che l’allora consigliere regionale Giuseppe Turco presentò al governatore pugliese Michele Emiliano.

L’Impresa Alimentare Domestica fu definita un argine importante ai problemi della burocrazia di settore. Osteggiata dalle grandi imprese, consente di confezionare e vendere prodotti alimentari direttamente nella propria cucina di casa.

La IAD è infatti il veicolo normativo che consente di produrre preparazioni in casa, utilizzando la normale cucina di tutti i giorni, non dovendo fare alcun cambio di destinazione d’uso, non essendo obbligati ad aprire nuove e costose utenze per luce o gas, non dovendo pagare l’affitto per un laboratorio. Certo, avendo tutti i limiti in termini di spazio e macchinari che può avere una normale abitazione, ma comunque potendo manipolare, produrre, etichettare e vendere (non al dettaglio) alimenti direttamente nella propria residenza. Aprendo una azienda ufficiale per farlo e uscendo dal nero e dal sommerso.

“La presenza di imprese alimentari domestiche sul territorio pugliese potrebbe fornire maggiore impulso all’autoimprenditorialità, in particolar modo femminile, e rappresentare opportunità di nuovo impiego, atteso che l’attività non comporta per sua stessa natura investimenti eccessivamente gravosi né costi relativi ad affitti di locali e relative spese di gestione, e pertanto emerge l’opportunità di promuovere attività di microimprenditoria alimentare nel territorio pugliese, nel rispetto delle disposizioni contenute nei Regolamenti europei in materia d’igiene degli alimenti” scrisse nell’interrogazione, cinque anni fa, l’allora consigliere regionale Giuseppe Turco. La sua proposta fu accolta dalla coalizione che amministrava allora la Regione Puglia e, dunque, partì l’iter per l’istituzione della IAD, che, a distanza di cinque anni, per la soddisfazione dell’ex consigliere regionale Turco, è ora una bella realtà.

 











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