Sabato 12 novembre, alle 9:30, all’ospedale di Grottaglie, un appuntamento rivolto ai medici di Medicina Generale e ai cittadini interessati e dedicato alle innovazioni per la cura del diabete. L’obiettivo è stabilire un percorso virtuoso di integrazione tra gli specialisti ospedalieri e i medici del territorio
In occasione della giornata mondiale del diabete, che si celebra ogni anno il 14 novembre, ASL Taranto ha organizzato un appuntamento di sensibilizzazione sulle innovazioni in campo farmaceutico e tecnologico per la cura di questa patologia, che colpisce in Italia oltre 3,5 milioni di persone, con un trend in lento aumento negli ultimi anni. Sabato 12 novembre, a partire dalle ore 9:30, presso l’Ospedale “San Marco” di Grottaglie, specialisti della struttura di Endocrinologia della ASL Taranto si confronteranno con i medici di medicina generale e con i cittadini interessati e forniranno indicazioni e aggiornamenti sulla presa in carico e cura del paziente con diabete.
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina. L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno. Il diabete può determinare complicanze acute o croniche che riguardano diversi organi e tessuti, tra cui gli occhi, i reni, il cuore, i vasi sanguigni e i nervi periferici.
Negli ultimi anni, tanti sono stati i progressi: la disponibilità di nuovi farmaci, più efficaci nel controllo glicemico e dotati di protezione cardiovascolare nei soggetti con diabete di tipo 2. La tecnologia che ha migliorato la qualità di vita del soggetto con diabete di tipo 1, riducendo l’ansia delle ipoglicemia, la variabilità glicemica e i periodi di iperglicemia.
L’incontro, promosso dalla dottoressa Anna Rita Desantis, responsabile della direzione medica dell’ospedale di Grottaglie, nasce dalla necessità di affrontare tematiche scientifiche e organizzative che permettano a tutti di accedere a questo percorso terapeutico e di coalizzare attorno alla persona con diabete tutti gli attori del team diabetologico, ovvero specialista ospedaliero, specialista territoriale, medico di medicina generale, infermiere professionale dedicato, chiamati a intervenire nelle fasi di acuzie della malattia e nella quotidianità. Grazie all’introduzione della Nota 100, l’AIFA ha autorizzato i medici di medicina generale a proseguire la prescrizione di questi farmaci innovativi, fino a oggi prerogativa dei soli specialisti, autorizzazione molto attesa e richiesta sia dalle associazioni di pazienti sia dai medici di medicina generale che possono partecipare in maniera attiva nella gestione integrata del diabete.
“Queste nuove indicazioni – ha affermato il direttore generale Gregorio Colacicco – vanno nell’ottica dell’integrazione tra ospedale e territorio che identifica la nuova rotta delle cure. I pazienti diabetici continueranno ad essere seguiti dagli specialisti, ma avranno al loro fianco anche i propri medici di base, che potranno accompagnarli con maggiore costanza e aiutarli nella corretta gestione della malattia e, quindi, nel ritardare la comparsa delle complicazioni.”
Presso l’ospedale di Grottaglie è operativo il Centro per l’impianto dei microinfusori, unico autorizzato in provincia di Taranto, e questo incontro di sabato vedrà l’intervento delle diabetologhe Francesca Braione, referente del centro per l’impianto dei microinfusori, e Giulia Le Grazie, della endocrinologa Elisabetta Balestra, di Maria Grazia Di Maggio, farmacista all’ospedale grottagliese, e di Leonardo Russo, infermiere. Si parlerà di educazione terapeutica, tecniche di somministrazione e farmaci innovativi, avviando un percorso di collaborazione tra professionisti ospedalieri e medici del territorio per la creazione di un programma di condivisione virtuoso per il paziente, che avrà dei punti di riferimento chiari e vicini. “Gli strumenti tecnologici, per quanto sofisticati e accurati, e i farmaci innovativi ed efficaci da soli non possono migliorare i target terapeutici e la qualità della vita del paziente – ha affermato la dottoressa Braione – devono essere coadiuvati e sostenuti da un percorso di educazione terapeutica attraverso il quale la persona con diabete può diventare protagonista attiva della propria vita con la malattia e quindi migliorare e ottimizzare la terapia stessa. Noi prendiamo in carico la persona, non la malattia, e solo con l’ascolto attivo, la ricerca delle soluzioni più indicate, il raggiungimento di obiettivi terapeutici e di condotta condivisi, si mette al centro la persona con diabete rendendola consapevole e capace del suo processo di cura.”
Nelle malattie di tipo cronico come il diabete, infatti, è fondamentale che il paziente sia sempre al centro: deve essere seguito e formato sia dal punto di vista umano sia da quello tecnologico, per affrontare questa patologia nel modo migliore, anche grazie al supporto del proprio medico di base. Questa educazione terapeutica strutturata è fondamentale per evitare comportamenti errati che possono arrecare danni alla salute di persone già fragili e deve coinvolgere anche i familiari, i caregiver, nel caso dei bambini e ragazzi, anche i genitori, la scuola, gli altri soggetti coinvolti.