Su iniziativa dell’ex Ispettore Superiore di Polizia manduriano Pietro Buccolieri, collega di Antonio e in servizio alla stessa caserma del 3° Reparto Celere di Milano, domenica scorsa è stata celebrata nella chiesa di Santa Gemma Galgani una Messa in suo onore
Aveva solo 22 anni, quando, in servizio durante una manifestazione di piazza a Milano, perse la vita dopo essere rimasto vittima di un brutale attacco con pesanti tubi di ferro (raccolti dai manifestanti in un vicino cantiere edile), uno dei quali lo raggiunse mortalmente al capo.
Il poliziotto Antonio Annarumma era in forza al Reparto Celere di Milano. Nella sua stessa caserma, che ha poi preso il nome proprio dell’agente di Polizia morto il 19 novembre del 1969, prestava servizio l’ex Ispettore Superiore di Polizia manduriano Pietro Buccolieri, anch’egli impegnato, in quel fatale giorno, nel servizio d’ordine predisposto per fronteggiare due manifestazioni: una studentesca ed una operaia per il costo degli affitti, quest’ultima indetta dalle tre organizzazioni sindacali.
La tragedia si verificò in via Larga, a Milano, nei pressi del teatro Lirico. Antonio Annarumma, alla guida di una jeep, fu raggiunto da un pesante tubo d’acciaio lanciato dai manifestanti: dopo tre ore di agonia, Antonio perse la vita.
Prima vittima del periodo degli “Anni di Piombo”, che lascerà sul terreno diversi cadaveri in tutta Italia (nemmeno un mese dopo, ci fu la strage di piazza Fontana e poi la morte del commissario Luigi Calabresi), Antonio Annaruma era originario di Monteforte Irpino, all’epoca piccolo borgo alle porte di Avellino, Come tanti altri ragazzi del Sud, due anni prima fu arruolato nel Corpo di Polizia. Dopo l’estate del 1969, entrò a far parte del 3° Reparto Celere di Milano, nel cui contingente era in forza anche l’ex Ispettore Superiore manduriano Pietro Buccolieri.
Un’amicizia e un legame forte quelli fra Pietro Buccolieri e Antonio Annarumma: a 53 anni di distanza, è ancora vivo il ricordo di Antonio nel cuore di Pietro. Per onorare il ricordo di questa prima vittima del dovere in Italia, poi insignita con la medaglia d’oro al merito civile, Pietro ha voluto la celebrazione di una Messa nella chiesa di Santa Gemma Galgani.
Molto toccanti le parole del parroco, don Pasquale Dellomonaco, e dello stesso poliziotto in pensione manduriano, testimone diretto di quei tragici fatti.
«Antonio è stata la prima vittima del dovere di quegli anni di piombo» le parole dell’ex Ispettore Superiore di Polizia, Pietro Buccolieri. «Per non dimenticare questo giovane eroe poliziotto, morto al solo fine del bene comune della nazione e per difendere la democrazia e la libertà di noi tutti, ho voluto la celebrazione di una Messa. Onore e rispetto per Antonio: riposa in pace fratello eroe».