sabato 23 novembre 2024


24/11/2022 11:36:28 - Manduria - Attualità

Decisive le osservazioni prodotte dal consigliere comunale Agostino Capogrosso su alcuni articoli del regolamento

Rinviata l’approvazione del regolamento di Polizia Rurale, portato all’attenzione del Consiglio comunale nella recente seduta dell’assise. La maggioranza, una volta ascoltate tutte le puntuali osservazioni che il consigliere comunale Agostino Capogrosso (GEA) ha prodotto nel proprio intervento, è stata costretta a ritirare l’argomento, che ora dovrà nuovamente essere esaminato, questa volta alla presenza di un tecnico. Per l’occasione, la riunione della Commissione consiliare sarà allargata anche allo stesso consigliere Capogrosso (non fa infatti parte della Commissione incaricata di valutare l’atto).

«Il regolamento di Polizia Rurale, così come portato all’attenzione del Consiglio, ha un taglio prettamente tecnico» ha affermato nel suo intervento Agostino Capogrosso. «Contiene delle indicazioni specifiche tecniche sulle quali ritengo di dover fare delle osservazioni importanti: sono infatti convinto che questo Regolamento, così come è stato prodotto, non debba essere approvato. Contiene infatti dei passaggi che potrebbero rivelarsi fuorvianti in quanto fanno riferimento a leggi di 15-20 anni fa non più in vigore».

L’ing. Capogrosso è poi entrato nel merito.

«Il comma 3 dell’articolo 18 contiene questa disposizione: è vietato l’uso di prodotti di cui all’articolo 1, classificati come T+, Txn e XI. Ma questo tipo di classificazione (del 1999) è stata superata nel 2008 e pertanto non possiamo approvare un regolamento che contiene una classificazione che potrebbe essere fuorviante per la gente.

Attualmente la legislazione di riferimento per i fito-sanitari è il regolamento CLP, il 1272 del 2008. Dunque, non solo quei riferimenti sono superati, ma potrebbero indurre all’errore la gente, che, pertanto, avrebbe la possibilità di utilizzare quei prodotti tossici, che con l’attuale legislazione vengono classificati in maniera diversa».

L’ing. Capogrosso si è poi soffermato su un altro articolo del regolamento: il 27.

«Parla dei ricoveri zootecnici per l’allevamento delle diverse specie animali. E’ riportato che devono essere realizzati nel rispetto dello strumento urbanistico vigente: e sin qui va tutto bene. Poi però si aggiunge che devono essere conformi a quanto disposto dalla legislazione in materia di igiene del lavoro. Qui nasce il problema.

Il decreto 303 del ’56 è stato abrogato nel 2008 con l’entrata in vigore del decreto 81. Invece si fa riferimento a quel decreto del ’56 sia nel comma 1 che nel comma 2.

Un regolamento, per quel che mi riguarda, non può essere messo in circolazione con questi errori».

Ma non è tutto.

«Ci sono altri aspetti da valutare, come ad esempio quelli contenuti nell’articolo 7, che così recita: le cisterne e i pozzi per l’irrigazione devono avere lo sponde munite di parapetto di altezza minima di un metro con sportello chiuso ermeticamente. Che cosa vuol dire? Ora gli sportelli di tutti i pozzi e di tutte le cisterne, già realizzati, dovranno essere sostituiti? Perché, non dimentichiamolo, questo articolo prevede anche delle sanzioni per chi lo viola.

Questo aspetto andrebbe secondo me approfondito, così come quello sulla perforazione dei pozzi, che devono essere eseguiti in modo da evitare la comunicazione fra falde diverse. Cosa si intende con questa indicazione? Da dove avete preso questo passaggio?

Nel comma 2 dell’articolo 5, infine, si vieta l’uso di acqua proveniente da Acquedotto Pugliese per innaffiare orti e giardini. E se qualcuno non dispone di riserve idriche di acqua piovana cosa fa? Deve far arrivare l’autobotte?

Io credo che tale limitazione deve avere un preciso arco temporale e non essere in vigore per tutto l’anno».

La maggioranza non ha potuto che prendere atto delle osservazioni del consigliere Agostino Capogrosso e, dunque, ha deciso di mettere ai voti il ritiro dell’argomento per un successivo approfondimento. Votazione che ha registrato l’unanimità.











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