L’ironia di Gianni Vico: «Maggioranza attenta, anche noi, nella scorsa legislatura, iniziammo con un franco tiratore…»
Buona la … prima.
Paolo Tommasino, nuovo sindaco di Manduria, si è presentato con stile e con la massima umiltà alla seduta di insediamento del Consiglio Comunale.
«Ho bisogno di voi» ha affermato nel suo primo intervento, rivolgendosi alla minoranza. «Io sarò sempre per il confronto costruttivo con chi ha idee diverse dalle mie. Sono convinto che, insieme, possiamo mettere a punto le soluzioni migliori per i tanti problemi di Manduria. In questi prima quaranta giorni ho incontrato tanta gente: ho ricevuto critiche, richieste e anche drammatiche suppliche. Ma ho sempre ascoltato tutti. E’ importante però che voi sappiate che, sui temi importanti, non ci saranno mai colpi di mano o soluzioni pre-confezionate che porterò in Consiglio».
Massima cordialità, quindi, che però, a tratti, ha lasciato spazio a colpi di fioretto, affondati in direzione della minoranza allorquando (come nel caso del problema delle discariche) ha fatto notare l’assenza di risoluzione da parte della precedente Amministrazione a determinati problemi.
Dopo aver presentato, in linea di massima, quelli che saranno le linee essenziali del programma, Tommasino si è poi confrontato con il primo test della sua legislatura: l’elezione, a scrutinio segreto, del presidente del Consiglio Comunale. E la tanto temuta materializzazione di qualche franco tiratore so è puntualmente verificata. Il dott. Leo Girardi, candidato della maggioranza, ha infatti ricevuto solo 18 dei 19 voti della maggioranza. Poi è venuta fuori una scheda con il nome di un altro consigliere della maggioranza: Roberto Stano. La minoranza ha invece fatto confluire i suoi 11 voti (era assente Pacifico) sulla prof.ssa Cecilia De Bartholomaeis. Per eleggere il presidente del Consiglio ci sarà bisogno quindi di un’altra seduta, quando non ci sarà più la necessità che il candidato ottenga i due terzi dei voti dei presenti in aula, ma la semplice maggioranza.
E il franco tiratore ha lasciato la sua “impronta” anche nelle due successive votazione, quelle per eleggere i componenti effettivi e supplenti della Commissione Elettorale. Per gli effettivi sono stati eletti Selvaggi (9 voti) e Prudenzano (8) per la maggioranza e Cascarano (11) per la minoranza. Ma ha ottenuto un voto anche il consigliere della maggioranza Attanasio.
Per i supplenti sono stati eletti Giorgio Duggento (9) e Dimonopoli (8) per la maggioranza e De Bartholomaeis (11) per la minoranza. E anche in questo caso dai banchi della maggioranza è spuntata una scheda bianca.
Laconico ed ironico il commento di Gianni Vico (Pd).
«State attenti, perché anche la nostra Amministrazione iniziò così…».