Francesco Massaro assessore al posto di Vito Miccolis?
Provincia, Gianni Florido alza un muro di fronte alla richiesta di verifica degli assetti di giunta. Ad avanzarla era stato il capogruppo dei Democratici, Luciano De Gregorio, vicinissino all’assessore regionale al Bilancio, Michele Pelillo. Il tutto è avvenuto, nei giorni scorsi, in una riunione svoltasi in Provincia tra il capo dell’amministrazione ed i consiglieri provinciali del Pd. Assenti gli assessori.
A lanciare l’offensiva è stato proprio De Gregorio che avrebbe messo in evidenza lo scarso peso specifico che, a suo dire, il suo gruppo consiliare avrebbe nei confronti della giunta Florido. E in quest’ottica vanno lette le critiche che il vicesindaco di Statte avrebbe mosso all’assessore provinciale al Lavoro ed alla Formazione professionale, Vito Miccolis, notoriamente vicino al consigliere regionale, Michele Mazzarano.
Nel suo intervento, De Gregorio non avrebbe fatto nomi per l’eventuale sostituto di Miccolis. Anzi, avrebbe escluso un suo diretto interessamento ad un ingresso in giunta. Eppure, tutti i presenti hanno rivolto il proprio sguardo verso Francesco Massaro, ex sindaco di Manduria e soprattutto dimessosi dalla carica di capogruppo dei Democratici in Provincia a pochi mesi dall’elezione. Carica poi lasciata allo stesso De Gregorio.
In alternativa, o meglio un altro capitolo della verifica targata Pd prevede che almeno uno degli assessori della sinistra di area vendoliana (Gianni Longo, Franco Gentile, Catia Marinò) possa lasciare l’esecutivo a beneficio degli stessi Democratici, che da quando è nata la giunta Florido bis (luglio 2009) soffrono per quella che definiscono una scarsa rappresentanza (tre assessori, più il presidente, su dieci).
Ma Florido non ha fatto da sponda a questo duplice ragionamento. Almeno, per ora. Il presidente, nonostante queste richieste provengano da una parte del suo partito, non ha infatti seguito quest’impostazione.
«Gli attuali equilibri vanno salvaguardati», avrebbe detto. E questo dimostrerebbe ulteriormente come Florido abbia piena fiducia nella componente della sinistra radical-socialista della sua giunta tanto da preferirla ad un abbraccio più intenso con l’Udc (nell’esecutivo c’è Luigi Albisinni per i centristi).
Per ora, dunque, non si cambiano le pedine. È comunque probabile che il rinnovo del consiglio d’amministrazione della società partecipata Taranto Isolaverde possa costituire la classica camera di compensazione rispetto alle varie richieste giunte sul tavolo del presidente della Provincia. E Florido, indossando idealmente l’antico abito del sindacalista, a quel punto dovrà mente trattare necessariamente.