Si tratta di un presunto appartenente ad un sodalizio criminoso dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, riciclaggio ed altri gravi reati, attualmente detenuto in carcere
Questa mattina il personale della Divisione Anticrimine-Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali, in esecuzione del decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Lecce–Sezione Riesame e Misure di Prevenzione, unitamente a personale della Squadra Mobile, ha sottoposto al sequestro finalizzato alla confisca ingenti beni nei confronti di un noto pregiudicato del tarantino di anni 46, presunto appartenente ad un sodalizio criminoso dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, riciclaggio ed altri gravi reati, attualmente detenuto in carcere.
Il provvedimento di sequestro è stato adottato a seguito della proposta presentata congiuntamente dal Questore di Taranto dr. Massimo Gambino e dal Procuratore della Repubblica di Lecce dr. Leonardo Leone De Castris, a conclusione di un’articolata attività investigativa, coordinata dal Sostituto Procuratore Antimafia della DDA di Lecce Milto Stefano De Nozza, dalla quale è emerso un profilo criminale altamente pericoloso, con una attitudine a delinquere dimostrata sin da giovane età e che la maturità ha reso più spregiudicato e strutturato.
Le indagini patrimoniali, svolte dalla Divisione Anticrimine della Questura in stretta collaborazione con lo S.C.A. (Servizio Centrale Anticrimine) di Roma e focalizzate relativamente ad un periodo compreso tra il 2009 e il 2021, hanno consentito di ipotizzare la sproporzione dei beni nella disponibilità dell’uomo rispetto alla capacità reddituale dello stesso e del relativo nucleo familiare.
E’ di circa 400mila euro il valore dei beni sottoposti ad ablazione, due autovetture, un autocarro, due motocicli, un ciclomotore, una ingente somma di danaro contante rinvenuto presso il domicilio dell’uomo nonché una ditta gestita dallo stesso.
Questi beni sono risultati nella disponibilità diretta del 46enne e dei suoi familiari, che avrebbero condiviso con lo stesso, gli interessi affaristico-criminali.
In particolare, si presume che alcuni componenti del nucleo familiare avrebbero collaborato nelle attività illecite e nello specifico ad occultare ingenti somme di danaro al fine di eludere eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine che avveniva proprio all’interno della propria abitazione.
Nei confronti del 46enne è stata richiesta anche l’applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, che sarà discussa il 16 febbraio 2023 poiché lo stesso avrebbe iniziato il suo percorso delinquenziale sin dalla giovane età e lo avrebbe visto impegnato nella commissione di gravi reati ed in particolare delitti associativi in materia di stupefacenti e riciclaggio per i quali è stato deferito all’autorità giudiziaria e catturato in esecuzione di provvedimenti di custodia cautelare.