«Criticare a prescindere è ingiusto, ma sarebbe altrettanto ingiusto fingere di non vedere dove sia il problema, che ha ovviamente radici ben profonde»
«Anche quest’anno a Manduria si sono regolarmente tenuti i consueti eventi natalizi: alcuni sono stati piacevoli, altri meno allettanti. Quello che tuttavia è balzato all’attenzione è la consueta mancanza di attrattive di livello per la fascia di età che va dai 18 ai 30 anni.
Il Battiti Live è certamente stato un episodio degno di nota nel 2022, ma si registra come un caso isolato di fronte al totale abbandono di coinvolgimento della fascia posta in questione. Se gli eventi in questione non hanno avuto limitazioni di età, è altrettanto vero che il bravo Eugenio Bennato (uno dei tanti artisti che si sono esibiti in varie attività) difficilmente può scaldare i cuori dei giovani uomini del nuovo millennio. Non è banalmente una questione di gusti, ma anche di un’offerta non più allettante.
Il sottoscritto è un grande amante della cultura, ma è ben consapevole che non costituisce di certo l’unica attrattiva plausibile. In queste feste mi è capitato, nonostante la totale assenza di restrizioni dopo i due anni di Covid, di assistere ad un deciso smarrimento di idee: il clima festivo si è avvertito ancora meno che negli anni passati, complice anche un clima benevolo, ma sono bastati pochi giorni di uscita nel centro storico per tornare a demotivare gli animi dei miei coetanei. Criticare a prescindere è ingiusto, ma sarebbe altrettanto ingiusto fingere di non vedere dove sia il problema, che ha ovviamente radici ben profonde.
Se la pandemia ha avuto su tutti un forte impatto psicologico, cambiando anche le abitudini della gente, è altrettanto vero che l’assenza di presidi culturali forti (più volte da me segnalata) ha facilitato questa dispersione. È bastato scambiare qualche chiacchiera con chi è rientrato dal Nord o dall’estero in questi giorni, per notare come in tutti fosse evidente l’insofferenza, la volontà di cambiare aria. Ormai anche rientrare pochi giorni nella propria terra d’origine sembra essere diventata una seccatura, d’altronde lì dove le vacanze non vengono rese accoglienti, si fa presto a tornare alla routine, logoramento dell’anima».
Lorenzo Di Lauro