«Perché i due protagonisti sono Decaro ed Emiliano e quindi pensano di poter fare della Puglia quello che vogliono anche a dispetto delle regole?»
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del gruppo regionale di Fratelli d’Italia (il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro).
«Oltre il danno la beffa. La telenovela dei dipendenti ex Ciapi – vale a dire di chi si dovrebbe occupare del LAVORO a Bari e in Puglia ma non sanno neppure loro dove andare a lavorare - ogni giorno si arricchisce di un colpo di scena: prima la manutenzione costata ai pugliesi 150 mila euro (per la Regione ‘solo’ 150, noi quando parliamo di soldi dei pugliesi riteniamo che ‘solo’ sia sempre tanto!), poi lo sgombero per l’improvviso pericolo di crollo, poi l’elemosinare spazi e uffici per consentire ai 140 dipendenti di continuare a lavorare e ieri, l’annuncio degli annunci: la Giunta autorizza l’ARPAL ‘al trasferimento della sede del Centro per l’Impiego di Bari in un immobile idoneo, da ricercarsi tramite procedure di evidenza pubblica, utilizzando le risorse per le spese di funzionamento dei CPI’.
Il tecnicismo delle parole nasconde, però, una notizia di non poco conto: mentre gli altri CPI sono a carico dei Comuni, quello di Bari - del comune capoluogo di regione, quello del sindaco Decaro – è a carico della Regione. E perché? Perché gli altri sindaci devono mettere a disposizione propri immobili, se li hanno, oppure dalle proprie casse prevedere il pagamento di un fitto, mentre per il Comune di Bari paga la Regione? Perché i due protagonisti sono Decaro ed Emiliano e quindi pensano di poter fare della Puglia quello che vogliono anche a dispetto delle regole?
Possibile che Decaro in tutta la città di Bari non riesca a trovare una sede idonea fra gli immobili di proprietà comunale e se no, perché, non ha pensato a trovare una serie idonea per ospitare tutti i dipendenti Arpal ma che lavorano non per la ‘Puglia’ ma solo per il CPI di Bari. E’ troppo comodo cos?, facile governare la propria città con l’aiutino della Regione perché si è ‘amici’ di partito e di ‘futuro politico’ per cui noi ce la cantiamo e noi ce la suoniamo, tanto a pagare sono i pugliesi.
A questo punto ci aspettiamo da Decaro, in qualità di presidente nazionale dell’ANCI, una battaglia in tal senso per tutti i sindaci: non può certo tollerare che gli altri suoi colleghi abbiamo un trattamento diverso da quello che lui ottiene dalla Regione Puglia, altrimenti saremo ‘costretti’ noi a invitare tutti gli altri sindaci pugliesi a richiedere alla Regione Puglia lo stesso trattamento».