venerdì 22 novembre 2024


10/02/2023 08:23:41 - Puglia - Attualità

E’ una imprenditrice agricola di Rutigliano che ha sviluppato un modello produttivo basato su una filiera corta che parte dalla coltivazione della semina di grani antichi per arrivare alla produzione di farine e prodotti da forno venduti in un unico punto vendita aziendale

Cambia vita diventando da manager ad agricoltrice, diventando così testimone di un processo di produzione agricola che vede al centro la filiera corta. La storia di Chiara Perniola è una delle storie emerse nel confronto organizzato a Conversano nell’ambito del progetto Cre.Di. Smart che punta alla realizzazione di un distributore automatico di prodotti enogastronomici pugliesi di qualità. 

La filiera corta come risposta alle conseguenze della crisi economica determinata della pandemia e dal generale incremento dei costi per imprese e famiglie, è stata al centro della tavola rotonda che si è tenuta presso la sede della Converpress.

L'incontro ha visto la partecipazione di Nadia Di Liddo, responsabile Animazione Territoriale e Comunicazione del Gal Ponte Lama di Bisceglie al quale è seguito l’intervento di Nicola Faccilongo, professore associato di Economia Applicata all’Università degli Studi di Foggia che,sulla scorta di quanto indicato dalla Comunità Europea, ha sviluppato i temi degli approcci produttivi e distributivi utili per migliorare le performance ambientali ed economiche legate alla filiera corta.

Nel corso della tavola rotonda è stata presentata l’esperienza di Chiara Perniola, imprenditrice agricola di Rutigliano che ha sviluppato un modello produttivo basato su una filiera corta che parte dalla coltivazione della semina di grani antichi per arrivare alla produzione di farine e prodotti da forno venduti in un unico punto vendita aziendale. “Lavoravo in una grande società – ha detto la Perniola – e non avevo idea di come si facesse agricoltura. Poi, grazie anche alla mia attenzione per la corretta alimentazione, ho intrapreso un percorso imprenditoriale che mi consente di fare la mia parte per il pianeta.” Ed è partendo da questa riflessione che l’imprenditrice di Rutigliano ha stimolato i presenti (responsabili di associazioni, insegnanti e imprenditori agricoli) a vedere la filiera corta non solo come opportunità di business ma come strumento per costruire un futuro migliore.

La tavola rotonda si inquadra in un più ampio progetto che prevede la realizzazione di SmartchainH24, un distributore automatico con il quale commercializzare alcuni prodotti tipici pugliesi tra cui, pane tostato, mandorle, olive, vino e olio Evo.

Il progetto, che vede come capofila il GAL Ponte Lama e come partner l’Università di Foggia, Cia Puglia, Confcooperative Puglia, Confagricoltura Bari-BAT, Aproli Bari e lo spinoff dell'Università di Foggia Tinada srl,  rappresenta un innovativo sbocco di commercializzazione per le aziende agricole pugliesi ed è allo stesso tempo una importante occasione di promozione del “made in Puglia” offerta dalla possibilità di posizionare i distributori in punti di raccordo tra la Puglia ed il mondo, come stazioni, treni ed aeroporti.

Le conclusioni sono state affidate a Vincenzo Patruno, Presidente Fedagri Confcooperative.











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