sabato 23 novembre 2024


18/05/2010 17:52:47 - Manduria - Politica

Due le alternative: rifiutare l’ampliamento, con il rischio dell’emergenza-rifiuti fra un anno e una grana giudiziaria che può far saltare le casse di molti comuni, o concedere l’ampliamento, ma a condizioni particolarmente vantaggiose per i manduriani

 
«Entro due mesi mi aspetto che le commissioni consiliari (che andremo a nominare nel prossima seduta del massimo consesso elettivo, che forse si terrà lunedì prossimo) e, poi, il Consiglio Comunale approvino, possibilmente all’unanimità, le determinazioni sulla discarica di contrada “Chianca”».
Il sindaco Paolo Tommasino non intende perdere tempo. Dopo aver “incassato” il voto del Consiglio Comunale, all’unanimità, sulla discarica di contrada “Cicci” (oltre all’indagine in corso da mesi, da parte della Polizia, c’è ora una relazione che il sindaco ha inviato alla Procura, al fine di accertare eventuali mancanze ed omissioni e per poter permettere, in tal caso, al Comune di essere risarcito per i danni), preme affinchè si giunga ad un orientamento condiviso anche per l’altra discarica, quella tutt’ora in funzione.
«Ciò non significa» spiega il sindaco Tommasino, «che io non ho delle soluzioni pronte. Le avevo già prima della seduta di insediamento del Consiglio Comunale. Ma questi sono problemi di grande importanza e ciò mi spinge, quindi, a ricercare determinazioni che siano condivise da tutto il Consiglio. Ma questa mia disponibilità non deve essere affatto interpretata come debolezza. Né, d’altro canto, mi sarei mai aspettato che la minoranza potesse attaccarmi su queste questioni. Io sono stato proclamato da 40 giorni, eppure ho già affrontato di petto il problema-discariche. L’Amministrazione che mi ha preceduto (pur disponendo di un presidente del Consorzio Ato Rifiuti e di un presidente del Consiglio Provinciale) cosa ha prodotto in 4 anni e mezzo?».
Il primo obiettivo di Tommasino è quello di far inserire la discarica di contrada “Cicci” fra quelle della graduatoria regionale, per le quali vi sono i finanziamenti per la bonifica.
«Mi aspetto un aiuto, in questo senso, da Provincia e Regione» ha dichiarato Tommasino in una recente conferenza stampa. «Pur essendoci tutti i requisiti, la discarica esaurita di contrada “Cicci” non è stata mai proposta, in passato, per la bonifica. Ed oggi siamo costretti a sperare che qualcuna che è presente nella graduatoria venga meno, al fine di poter inserire la nostra».
Ancora più rognoso il caso dell’altra discarica, quella in funzione in contrada “Chianche”, alla quale conferiscono i rifiuti i 17 comuni del Consorzio Ato Rifiuti del versante orientale della provincia. Le possibilità sono due: o si accetta la richiesta di ampliamento dell’azienda che la gestisce oppure si va incontro a due grossi rischi. Il primo è di natura economica: essendosi esaurita con circa 15 anni di anticipo la volumetria a causa dello stoccaggio della frazione secca in eco balle (che non sono conferibili ai bruciatori), l’azienda, di fronte alla prospettiva di una chiusura fra un anno, ha richiesto, da tempo, oltre 9 milioni e mezzo di euro per i mancati guadagni, essendo saltato il piano di ammortizzamento. L’altro rischio è di natura ambientale: se fra un anno chiuderà realmente la discarica, per i 17 comuni del consorzio potrebbe profilarsi un’emergenza-rifiuti, non essendoci altri impianti disponibili ad accoglierli.










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