Verranno coltivate lattughe e allevate tilapie a impatto zero sull’ambiente: un sito pilota e un caso di studio su cui sono a lavoro 20 organizzazioni tra cui università, centri di ricerca, aziende, istituzioni governative e organizzazioni non profit di otto Paesi
Una fattoria acquaponica sorgerà a Castellana Grotte, dove verranno coltivate lattughe e allevate tilapie a impatto zero sull’ambiente: un sito pilota e un caso di studio su cui sono a lavoro 20 organizzazioni tra cui università, centri di ricerca, aziende, istituzioni governative e organizzazioni non profit di otto Paesi (Italia, Spagna, Portogallo, Germania, Regno Unito, Belgio, Grecia e Cile) riunite nel progetto AWARE, finanziato dal programma di azioni di ricerca e innovazione Horizon Europe (convenzione di sovvenzione numero 101084245) per 5,1 milioni di euro (compreso un cofinanziamento dal Regno Unito ricerca e innovazione). Tra le università coinvolte c’è anche l’Università del Salento, con un gruppo multidisciplinare coordinato dal professor Gian Pietro Di Sansebastiano.
L’acquaponica è l’unione dell’acquacoltura (allevamento di pesci) con l’idroponica (allevamento di piante fuori suolo) ed è un sistema “sostenibile” poiché, da progetto, ricircola e riutilizza i propri prodotti di scarto. Esistono fattorie acquaponiche su diverse scale, dai sistemi costruiti per hobby alle fattorie commerciali. AWARE nasce con l’obiettivo di costruire la prima azienda agricola in Europa che utilizza acqua riciclata in un sistema acquaponico: quella, appunto, di Castellana Grotte.
Spiega il professor Di Sansebastiano che, nel progetto, si occupa anche degli aspetti scientifici legati alle piante da coltivare: «Il trattamento dei reflui in Europa è strettamente regolato e porta a ottenere la cosiddetta “acqua reclamata”. La qualità di quest’acqua è molto buona, ma è anche possibile applicare dei passaggi addizionali per portarla a essere indistinguibile dall’acqua potabile. Attualmente in Europa non è possibile utilizzarla se non per l’irrigazione dei campi. Con AWARE ci proponiamo, invece, di sviluppare una completa filiera produttiva acquaponica, coltivando insalate e allevando pesci per il consumo umano a scarto zero. Il progetto valuterà le problematiche che potrebbero insorgere, dal processo alla percezione dei consumatori. Essenziale, quindi, la partnership stabilita con l’Autorità Idrica Pugliese e il supporto che ci viene dall’Acquedotto Pugliese».
In dettaglio: l’acqua recuperata dovrà essere priva di tutti i contaminanti potenzialmente dannosi, compresi i contaminanti di preoccupazione emergente che attualmente non sono regolamentati nella direttiva europea sulle acque reflue; l’impianto acquaponico dovrà allevare pesce e coltivare verdure che soddisfino i più severi requisiti di sicurezza e qualità; il sistema dovrà essere sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico; infine, i risultati dovranno essere abbastanza forti da convincere sia i responsabili politici che i consumatori dei vantaggi dell’utilizzo di quelle che in origine erano acque reflue per produrre alimenti.
Nei giorni scorsi i rappresentanti dei partner di progetto hanno effettuato un sopralluogo sul sito che ospiterà la fattoria acquaponica: l’impianto di depurazione delle acque reflue a Castellana Grotte è in fase di preparazione, e la fattoria dovrebbe aprire le sue porte al pubblico nel 2026.
Del gruppo UniSalento fanno parte anche il professor Tiziano Verri, che si occupa degli aspetti legati a salute e benessere dei pesci; il professor Angelo Corallo, coinvolto nell’ottimizzazione dell’automazione e sensoristica degli impianti; la ricercatrice Loredana Stabili (afferente anche al CNR-IRSA di Taranto) per aspetti legati microbiologia delle acque; la ricercatrice Federica Stella Blasi e i ricercatori Gianluca Trullo, Matteo Calcagnile e Fabrizio Barozzi.