Dopo una serie di esami e un'adeguata preparazione, sono state effettuate le attività di inseminazione e trasferimento; due settimane dopo il test di gravidanza è risultato positivo
Per la prima volta in Puglia una donna di 40 anni ha partorito all’ospedale Di Venere di Bari dopo essere guarita da un tumore al seno e grazie a un programma di oncofertilità.
La donna a marzo del 2020 si è rivolta al centro di Procreazione medicalmente assistita di Conversano per intraprendere un percorso di preservazione della fertilità, in seguito a un intervento chirurgico eseguito fuori regione per rimuovere un carcinoma mammario e prima di iniziare le cure chemioterapiche. Nonostante il periodo di emergenza sanitaria e considerata la prestazione d’urgenza in quanto paziente oncologica, la direzione generale ha autorizzato per il mese successivo il prelievo e il congelamento degli ovociti.
La donna è tornata nel 2022, una volta terminata la terapia audiuvante per il tumore e dopo il via libera dell’oncologo di riferimento per la gravidanza. Dopo una serie di esami e un'adeguata preparazione, sono state effettuate le attività di inseminazione e trasferimento; due settimane dopo il test di gravidanza è risultato positivo.
La paziente è stata seguita dal team medico del Di Venere e il decorso della gravidanza è stato monitorato in modo costante, mostrando un andamento fisiologico sia dal punto di vista materno sia dal punto di vista fetale. Alla quarantesima settimana è stato indotto il travaglio e la donna con parto naturale ha dato alla luce un bambino di oltre 3 chili in ottime condizioni di salute.
Il parto successivo al percorso di riproduzione assistita in una paziente oncologica è tra i pochissimi finora registrati anche a livello nazionale. Il caso, inoltre, non è isolato: è in corso un’altra gravidanza ottenuta dallo scongelamento di ovociti.