Sicolo: «La Regione Puglia pubblicando subito i bandi può evitare alle aziende di perdere quei sostegni»
“Sono 11.097 le aziende, di tutta la Puglia, che rischiano di perdere un anno di premi legati alle misure a superficie se la regione non pubblica subito i bandi. Complessivamente, la stima dell’ammontare totale di quei premi si aggira attorno a 50 milioni di euro, senza tener conto delle nuove aziende alle quali sarebbe impedito di accedere alle misure della nuova programmazione”.
A denunciarlo è Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani. “A subire le maggiori penalizzazioni”, ha aggiunto Sicolo, “saranno le aziende con colture a seminativi, già fortemente penalizzate dalla riforma PAC entrata in vigore dall’1 gennaio 2023”.
Per non perdere un anno rispetto ai premi previsti, occorre che la Regione Puglia pubblichi i bandi entro la metà di maggio, spiega CIA Agricoltori Italiani Puglia in una nota.
Giuseppe De Noia, presidente nazionale ANABIO, associazione nazionale di CIA che promuove e tutela le aziende biologiche, proprio su queste ultime aggiunge un elemento importante: “Qualora la Regione Puglia non pubblicasse i bandi, sarebbero soprattutto le aziende agricole biologiche a subire una mazzata, poiché sono ben 6.829 le imprese di questo specifico settore a non poter ricevere i premi”.
Il danno, in questo caso, sarebbe enorme, poiché le aziende agricole biologiche hanno maggiori costi di produzione, rese quantitative minori e, nella maggior parte dei casi, un basso indice di redditività.
Nello specifico, i premi riguardano alcune delle misure bandite nel 2016 e poi prorogate: la misura 11 per il Biologico, la 10.1.1 sull’Integrato, la 10.1.2 per l’Ammendante, la 10.1.3 che riguarda l’Agricoltura conservativa-Sodo. I premi sono un sostegno importante, soprattutto in un momento storico come quello attuale, con le aziende agricole pugliesi che hanno subito e continuano a subire – da tutto il 2022 e nei primi mesi di quest’anno – il combinato disposto di costi di produzione aumentati a dismisura e valori non remunerativi riconosciuti alle produzioni.
“Contiamo sulla capacità di valutazione e la sensibilità dell’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, il quale si renderà certamente conto della necessità di mettere subito mano a questo problema”, ha dichiarato Sicolo. “I tempi tecnici per intervenire e pubblicare i bandi ci sono tutti, anche se occorre prendere subito l’iniziativa e predisporre quanto necessario”.