L’interpellanza presentata dal consigliere Pesare e la mozione presentata dal consigliere Capogrosso
Durante i lavori del Consiglio comunale odierno si è discussa anche su una recente decisione dell’Amministrazione comunale: l’adeguamento delle indennità di mansione.
Dopo la lettura dell’interpellanza da parte del consigliere comunale Pasquale Pesare (GEA), è intervenuto, con un lungo intervento, il sindaco Gregorio Pecoraro, il quale ha fatto riferimento alle indicazioni di legge, alle quali non solo il Comune di Manduria, ma tanti altri Comuni italiani hanno applicato e che sono alla base della scelta.
«Io credo che non ci fossero delle buone ragioni per aumentarsi l’indennità di carica e, semmai ce ne fossero state, forse sarebbe stato corretto spiegarle pubblicamente» ha replicato il consigliere Pasquale Pesare.
«Magari poi questa discussione avrebbe potuto allargarsi a temi più generali come il costo della politica, tema tanto caro al Movimento 5 Stelle che a tal proposito non ha speso una parola. Ma, si sa, oramai è consuetudine accettare supinamente qualsiasi decisione, andando oltretutto in contrasto con il dirigenti del Movimento dei comuni limitrofi in più di un’occasione.
Infatti vi siete mai chiesto cosa ne pensano i 5 stelle di Avetrana riguardo il recapito finale dei reflui nel bacino di Torre Colimena? Ma anche riguardo alle trincee drenanti, come anche il silenzio sulla questione dell’ospedale e delle discariche?
Sappiamo bene che l’aumento dell’indennità è un adeguamento previsto dal governo con la legge di bilancio 2022, ma voi vi siete accomodati a tale iniziativa, perché va detto ai cittadini che l’aumento è progressivo dal 2022 al 2024 con i fondi statali.
Considerato che in questo momento storico sono tantissime le famiglie che percepiscono miseri stipendi e che non riescono ad arrivare a fine mese a causa del caro bollette, nonchè dagli aumenti dei prodotti di prima necessità, fa fare qualche brutto pensiero questo adeguarsi a quanto previsto dal governo.
Non è vero, peraltro, come qualcuno ha già cercato di dire, che non si poteva rifiutare l’aumento, perché in altre città lo hanno rifiutato o comunque restituito e la Corte dei conti ha sancito che il titolare della funzione può rinunciare.
Guardate, la scelta di fare politica è innanzitutto mettersi al servizio dei cittadini, e ripeto è una scelta e non qualcosa che ti viene imposto da qualcuno, per cui se si decide di farlo lo si fa non per un tornaconto economico.
Credo per cui che sarebbe stato opportuno rinunciare a tale aumento e magari dare un bel segnale ai cittadini di buon senso e responsabilità, visto i risultati non proprio soddisfacenti da parte di questa Amministrazione in questi 2 anni e mezzo».
E’ poi intervenuto il consigliere comunale Agostino Capogrosso, sempre di GEA.
«Non intendo mettere in discussione l’applicabilità di una legge di Bilancio, nè un suo automatismo o le relative risorse, disponibili peraltro in un fondo statale» le parole di Capogrosso.
«Non discuto nemmeno dellʹeventuale legittimo diritto degli amministratori a ricevere un compenso per il lavoro svolto, né intendo esprimermi se per il lavoro fino ad oggi svolto, possano essere o meno riconosciuti dei meriti che giustifichino tali aumenti, come in realtà dovrebbe essere.
Tuttavia c’è un ʺMAʺ: se l’incremento in questione sarà a carico dello Stato e dunque senza oneri per il Comune, l’indennità attuale, cioè quella “base”, continuerà a gravare sul bilancio comunale e così resterà. E dunque su questa voce credo si possa intervenire e chiedo che si intervenga.
Ci sono categorie di lavoratori che non ricevono aumenti contrattuali da anni, le bollette da pagare ormai si accumulano per tutti, molte imprese stentano a riprendersi, per non parlare della disoccupazione ormai dilagante.
Non mi sembra questo il momento per la politica, di offrire un’immagine d’insensibilità verso tutto questo, non credete?
A sindaco, giunta e presidente del Consiglio chiedo dunque di dare un messaggio forte alla cittadinanza, intervenendo proprio su quella parte dell’indennità riconducibile al bilancio del Comune, in sostanza alle tasche dei manduriani.
Vorrei quindi presentare quindi una mozione da porre a votazione».
Questo il testo della mozione presentata.
«In riferimento alla delibera di Consiglio comunale n. 36 del 16/03/2023 avente ad oggetto l'interpellanza presentata dal nostro gruppo consiliare sullo stato di “Aumento indennità di carica del sindaco, assessori e presidente del Consiglio”, oggi all'esame del Consiglio Comunale, con la presente, lo scrivente consigliere comunale, ai sensi dell'art. 11 c. 12 del Reg. sul funzionamento del C.C., per sottoporre al Consiglio la seguente mozione.
Si chiede a sindaco, giunta e presidente del Consiglio di rimodulare, di misura corrispondente all’aumento ricevuto, quella parte dell’indennità riconducibile al bilancio del Comune.
Ciò comporterà per gli amministratori solo un riallineamento alla precedente indennità senza alcuna riduzione, ma per il nostro Comune un risparmio considerevole sul proprio bilancio.
Considerata la rilevanza sul piano etico e sociale di una tale scelta, chiediamo a ciascun consigliere di questo Consiglio comunale di esprimere la propria posizione in merito, attraverso la votazione».
Naturalmente, posta a votazione, la mozione è stata respinta dai consiglieri di maggioranza.