Leonardo Giangrande: «L’abbandono dei rifiuti è un limite culturale determinato non solo da una scarsa coscienza civica, ma anche dalla incapacità di vedere il bello oltre il proprio recinto e di comprendere che la qualità dei luoghi è data da un insieme di fattori che attengono anche e soprattutto la cura, il decoro, l’igiene»
La Regione dichiara guerra agli incivili mettendo a punto un sistema di droni e telecamere che, con la collaborazione dei Comuni, individuerà chi verrà colto mentre abbandona rifiuti lungo i cigli delle strade, in campagna, ed ovunque vi sia uno spazio non sorvegliato.
“Un’ottima notizia che accogliamo con enorme piacere”, commenta Leonardo Giangrande, presidente di Confcommercio Taranto che più volte ha sollevato il problema del degrado delle località marine e delle aree rurali determinato dalla presenza incontrollata di rifiuti di ogni genere (domestici, industriali, edilizi e talvolta anche tossici) abbandonati spesso a poca distanza dalle case e dai luoghi più frequentati. Una situazione intollerabile che compromette l’immagine del territorio e che influisce sul giudizio dei turisti, soprattutto stranieri.
“La Puglia davvero bella, ma peccato che …una frase ricorrente che leggiamo – osserva Giangrande- nei commenti dei turisti che vengono in vacanza dalle nostre parti. Ce lo confermano le imprese turistiche, in particolare le attività ricettive (hotel e bed& breakfast) che nei feedback dei loro ospiti spesso registranoil commento relativo alla trascuratezza dei luoghi, delle spiagge, delle aree verdi. Giudizi che vengono riportati nelle recensioni dei portali turistici, sui social, e nelle varie occasioni in cui è richiesto un commento, un parere.
Le strade litoranee della provincia di Taranto sono invase dall’abbandono di scarti di edilizia ad opera di incoscienti che non vogliono rendersi conto che degradano e deprezzano quegli stessi luoghi dove scelgono di costruire la propria seconda casa di vacanza. E’ un limite culturale determinato non solo da una scarsa coscienza civica, ma anche dalla incapacità di vedere il bello oltre il proprio recinto e di comprendere che la qualità dei luoghi è data da un insieme di fattori che attengono anche e soprattutto la cura, il decoro, l’igiene.
Certamente l’investimento della Regione di 2 milioni e mezzo di euro (una parte va ai Comuni per eliminazione delle discariche), contribuirà a dare una mano alla lotta ai rifiuti, ma non potrà essere la soluzione come ha anche evidenziato nei giorni scorsi il presidente della Provincia, Rinaldo Melucci che ha fatto sapere chel’Ente ripristinerà il Nucleo di Polizia Provinciale e che firmerà la convenzione proposta dalla Regione per l’adozione di foto trappole, anche se occorrerebbero maggiori risorse economiche ed umane. E, probabilmente neanche un maggior dispiegamento di uomini, potrebbe mai bastare per controllare un territorio grande come la Puglia, e rispetto al quale 5 droni e diverse decine di telecamere sono solo un inizio.
A nostro parere– afferma infine Giangrande- occorre programmare un piano di contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti che coinvolga gli amministratori locali e gli stakeholder, sarebbe perciò opportuno che la Provincia convocasse un tavolo allargato finalizzato alla adozione di linee comuni e di attività da mettere in campo per ‘scoraggiare’ gli incivili. Non meno importante infine, il ruolo della scuola nel percorso di avvicinamento ai cittadini, attraverso un penetrante ed incisivo programma di educazione ambientale che coinvolga in modo massiccio le famiglie attraverso i ragazzi delle primarie se non addirittura della scuola dell’infanzia. Un programma che impegni concretamente grandi e piccini in un processo di acquisizione della consapevolezza che siamo i custodi del nostro habitat, così come lo siamo delle nostre case e dei nostri averi.