Per lui l’accusa di aver colpito con due coltellate un 57enne al culmine di un alterco originato da futili motivi
Nel pomeriggio di ieri personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, per il reato di tentato omicidio:
C. V. , 53enne, brindisino, pregiudicato.
Il provvedimento di custodia cautelare che ha raggiunto l’uomo trae origine dal ferimento verificatosi in Brindisi alle 18,30 circa del 31/05/2022 allorquando presso il pronto soccorso dell’ospedale Perrino giungeva un 57enne brindisino, attinto da due fendenti penetranti di arma da punta e taglio, che avevano interessato in modo critico la parte emitoracica destra, mettendone a serio rischio la vita.
Escusso nell’immediatezza dei fatti da personale della Squadra Mobile, il ferito riferiva circostanze elusive e prive di ogni riscontro, asserendo di essere stato ferito nell’ambito di un diverbio avuto con due uomini, probabilmente stranieri, nei pressi di un bar al rione “Paradiso” di Brindisi, sotto il complesso noto come “la corazzata”. Il ferito riferiva altresì di essere stato soccorso da un anonimo automobilista in transito, che lo aveva accompagnato in ospedale.
Invece, dall’attività info-investigativa immediatamente attivata dalla Squadra Mobile emergeva una dinamica dei fatti e l’autore del ferimento pressoché del tutto differenti rispetto alla versione fornita dalla vittima, evidenziandone l’atteggiamento omertoso.
In particolare, l’uomo sarebbe stato colpito con un’arma da punta e taglio dal C. V. alle precedenti ore 18 circa davanti al bar sito sotto i portici del predetto plesso abitativo ed era scaturito da un alterco originato da futili motivi al culmine del quale il C. V. avrebbe estratto un’arma bianca con la quale avrebbe sferrato i due fendenti che raggiungevano la vittima al torace.
A seguito della attività di indagine condotte dalla Squadra Mobile, venivano acquisiti corroboranti elementi indiziari, che dimostravano, per un verso, la puntualità delle risultanze informative e, per altro verso, l’atteggiamento omertoso della vittima e dell’ambiente socio-familiare in cui il delitto era maturato.
All’esito dell’attività di indagine il bagaglio indiziario raccolto nei confronti del C.V. veniva tempestivamente partecipato alla locale Procura della Repubblica che riteneva gli elementi forniti sufficienti a richiedere al G.I.P. l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Proseguono le attività investigative per fare luce su ogni aspetto della vicenda.