venerdì 22 novembre 2024


11/07/2023 07:59:34 - Maruggio - Attualità

Un incontro interessante presso l’incantevole scenario della Balconata dei Tuffi con la partecipazione del magistrato Salvatore Cosentino e della professoressa di Lettere Erika Bascià, autori rispettivamente della prefazione e della nota critica

È stato presentato in anteprima al Festival del Libro possibile di Polignano a Mare, venerdì 7 luglio, l’ultimo lavoro della maruggese Mariapia Fusco “Sineddoche. Artemisia e le altre voci”.

Un incontro interessante presso l’incantevole scenario della Balconata dei Tuffi con la partecipazione del magistrato Salvatore Cosentino e della professoressa di Lettere Erika Bascià, autori rispettivamente della prefazione e della nota critica.

Cosentino, che è anche autore teatrale, ha messo in risalto le originali sfaccettature della narrazione, a metà tra racconto e romanzo, in cui la Fusco con uno stile eclettico  supera l’autobiografismo, pur passando dai sogni di bambina fatti rivivere con struggente consapevolezza e maturità, e si cimenta in una storia senza luogo né tempo. Tutto parte da una missione che Dio “sussurra” a Soleil, l’angelo senz’occhi -ma non per questo cieco-timoniere della spedizione che conosce e racconta le storie dei suoi compagni di viaggio e li guida, insegnando loro ad andare oltre.

Il magistrato ritrova nell’opera i quattro semi delle carte da gioco francesi: il cuore che rivendica la giusta ricollocazione dell’Amore; il fiore, con lo specifico riferimento a quello del bergamotto, dal profumo dolce e delicato che cresce singolo o in coppia; i quadri, perché una delle voci protagoniste della narrazione è quella di Artemisia Gentileschi, la “pittora” del Seicento, prima donna a  denunciare il suo stupratore; infine le pecche (e non le picche) dell’animo umano, tra cui il pregiudizio sempre legato all’ignoranza, la crudeltà, e la malafede di certi uomini, talvolta di legge.

La professoressa Bascià si è soffermata sul tema del festival “Penso positivo”, ripreso dalla canzone trentennale di Jovanotti, chiedendo a Mariapia quale significato possa avere oggi tale espressione dopo il recente periodo caratterizzato dalla pandemia. La piacevole conversazione si è spostata quindi sul titolo del libro: perché “Sineddoche”?...

 “Sineddoche” è un’espressione metaforica che custodisce segreti, amori, passioni, vite spezzate i cui personaggi si muovono spinti da pietas reciproca, vigore e talvolta senso dell’umorismo, consapevoli di rappresentare soltanto “una parte di un meraviglioso tutto ignoto ai più”.

La soluzione del rebus che, tra le varie tappe tocca anche il nostro territorio e la stessa Manduria, sta nel riporre al suo posto il fiore di bergamotto perché possa placarsi quel ruggire cha ancora tormenta gli animi pur nella Sfera Celeste…

Il risultato è perciò una storia originale e avvincente, narrata seguendo con coraggio e sincerità un percorso talvolta arduo e faticoso per quei cuori che -ribelli- cercano la vita oltre la vita.

 

“Sineddoche. Artemisia e le altre voci” Lunenuove – BESA 2023

di Mariapia Fusco (Laureata in Filosofia e docente di Lettere)

Prefazione di Salvatore Cosentino (Magistrato e autore teatrale)

Nota critica di Erika Bascià (Docente di Lettere)











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