Raccolti compromessi, dopo il record del 2022 sarà l’annata più nera per il vitivinicolo degli ultimi anni
Tra maggio e giugno 2023 piogge di 4 volte superiori a quelle cadute nello stesso periodo del 2022
Dalla punta più a nord a quella più a sud, i vigneti di tutta la Puglia sono stati gravemente danneggiati dalla peronospora. Il caldo soffocante di luglio ha dato il colpo di grazia: i raccolti sono compromessi. “La Regione e il Governo mettano in campo strumenti straordinari, adeguati a ristorare gli agricoltori”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, a conclusione dell’incontro con i produttori vitivinicoli di lunedì 24 luglio a Minervino Murge. “Quest’anno la produzione di uva da vino sarà drasticamente ridotta a causa delle persistenti, incessanti e abbondanti piogge di maggio e giugno che hanno causato la diffusione di spore fungine e lo sviluppo della peronospora”, ha spiegato Sicolo. “S’invoca la calamità naturale, ma gli indennizzi devono essere legati al danno effettivo, non come per la siccità del 2022: in quel caso, con l’applicazione del decreto legislativo 102/2004, è stato riconosciuto meno del 10% dei danni accertati.
LA STAGIONE DELLE PIOGGE. Tra maggio e giugno, sulla Puglia si sono abbattute otto bombe d’acqua, più fenomeni di tempeste d’acqua e di vento, diversi nubifragi che hanno causato allagamenti, frane, danni alle infrastrutture, piante e alberi stradicati. Nel mese di maggio 2023 sì è toccato il picco di 16 giorni con piovosità massima mensile di 198,2 mm di acqua, come nel caso dell’agro di Santeramo. Nella prima metà di giugno 2023 si sono verificati 10 giorni piovosi con una piovosità massima di 186,0 mm, come nel comune di Minervino Murge. Confrontando i dati del 2022, si rileva per lo stesso periodo, un massimo di 5 giorni piovosi e 60 mm di pioggia per il mese di maggio e 4 giorni piovosi e all’incirca 35 mm di pioggia in tutto il mese di giugno. Tutto ciò ha messo in ginocchio il settore vitivinicolo, creando un ambiente favorevole alla diffusione della peronospora, che ha causato gravi danni alle viti e ha compromesso in modo irrimediabile la capacità produttiva dei vigneti e con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto.
MISURE STRAORDINARIE. Considerati i rilevanti danni, sulla scorta delle univoche indicazioni emerse dall’incontro e dagli interventi dei rappresentanti dei diversi territori, si evidenzia con forza la necessità da parte della Regione Puglia di dotarsi di una dettagliata e puntuale mappatura degli areali e dei danni verificatesi sul territorio. Occorrono misure straordinarie di ristoro. “É fortemente auspicabile prevedere l’adozione di una misura che dia un poderoso sostegno temporaneo ed eccezionale a favore di agricoltori e PMI particolarmente colpiti dalle fitopatie causate dalle avversità climatiche, e nello stesso tempo, mettere in campo la possibilità di poter attingere anche da risorse extra”.
I NUMERI. L’Istat nel 2022 ha rilevato per la regione Puglia una produzione di vino pari a 10.8 milioni di ettolitri (+13% sul 2021), la più elevata di sempre e del 40% superiore alla media storica 2012-21, a fronte di una superficie vitata di 94.263 ettari e una produzione che ammonta a 16.382.000 q.li di uva da vino. Il “record” se così si può dire (visto il contesto, con sempre più evidenti richieste di distillazioni di crisi) è sostanzialmente generato dagli incrementi di produzione di vino IGT (il 71% sopra la media storica, 3.5 milioni di ettolitri) e di vino comune (+32%, 6.5 milioni di ettolitri), mentre per quanto riguarda il più pregiato vino DOC la produzione resta nell’ordine di 0.8 milioni di ettolitri, quindi il 7% sopra la media storica e il 7% della produzione totale. La campagna vitivinicola 2023, invece, è irrimediabilmente compromessa.
CRISI SENZA FINE, GIACENZA 2022-2023. Al 28 febbraio 2023, negli stabilimenti enologici italiani erano ancora presenti circa 65 milioni di ettolitri di vino, 7 milioni di ettolitri di mosti e 250 mila ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. Dei 65 milioni, il 51,7 % sono vini DOP e il 27,2% è rappresentato da vini IGP. Nell’area meridionale vi è una giacenza di vino pari a 14 milioni di ettolitri di vino. La Puglia mette insieme una giacenza di circa 8 milioni di ettolitri, seconda solo al Veneto. A ciò si aggiunge una giacenza pugliese di mosti pari a 3 milioni di ettolitri ossia il 42% della giacenza nazionale.