venerdì 22 novembre 2024


08/08/2023 18:40:38 - Maruggio - Attualità

Grazie all'ideatore Enzo Suma del progetto Archeoplastica, sarà possibile visitare un vero e proprio museo fisico che prevede la messa in mostra di reperti di plastica spiaggiata di oltre cinquant’anni fa

Alla presenza del Ministro della Protezione Civile e Politiche del Mare, il senatore Nello Musumeci, è stato inaugurato il primo Museo Archeoplastica permanente presso l'antica Torre de' Molini a Campomarino di Maruggio.

Grazie all'ideatore Enzo Suma del progetto Archeoplastica, sarà possibile visitare un vero e proprio museo fisico che prevede la messa in mostra di reperti di plastica spiaggiata di oltre cinquant’anni fa con l’obiettivo di raccontare una storia senza fine, quella della plastica, immortale, che si accumula sempre di più nei nostri mari.

L'organizzazione e la gestione del Museo Archeoplastica è affidata all'APS Legambiente Maruggio, da sempre impegnata fattivamente nelle tematiche ambientali, culturali e promozionali locali.

Apertura al pubblico:

Tutti i giorni e per tutta l'estate dalle ore 18 alle ore 23.

«Bisogna preservare la tradizione legata anche alla civiltà del mare» ha affermato il ministro Musumeci. «Oggi il Mediterraneo è cambiato, non è più il mare di frontiera che abbiamo conosciuto qualche anno fa. È un mare che unisce, che aggrega, ed è importante allora un approccio culturale diverso a cominciare anche dalle scuole elementari.

Sono intervenuto a Campomarino di Maruggio per inaugurare il Museo dell’Archeoplastica, il museo degli antichi rifiuti spiaggiati, un'iniziativa del Comune e di Legambiente.

Pur essendo una Nazione, forse l'unica in Europa, nata nel mare, per il mare e con il mare, non abbiamo una profonda coscienza marinara, ecco perché il governo ha voluto un ministro per le Politiche del mare, tenuto anche conto della necessità di fare di questo elemento straordinario della natura un motore di crescita, soprattutto delle regioni del Sud Italia.

La Puglia, la Campania, la Calabria, la Sicilia, hanno tantissimo da esprimere. Mancano posti barca, possiamo crescere nella nautica, la cantieristica è invidiata in tutto il mondo. Servono infrastrutture e serve soprattutto la capacità di salvaguardare questo mare che un po' per gli sversamenti delle vecchie navi, un po' per il cambiamento climatico, un po' per la gran massa di plastica presente, rischia di essere seriamente compromesso.

Le politiche territoriali per la tutela del mare possono andar bene, ma dobbiamo necessariamente parlare di più alla gente e spiegare quali sono gli anelli deboli e gli anelli forti della filiera. Proteggere il mare, proteggerne la fauna ittica significa non solo difendere l'ambiente e quindi la biodiversità, ma paradossalmente significa anche sostenere l'economia di chi vive di mare e nel mare».











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