domenica 24 novembre 2024


11/09/2023 11:16:15 - Avetrana - Calcio

Donato Baldari presidente, don Mimmo Sternativo vice presidente e Giuseppe Scarciglia responsabile dell’area tecnica

Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato dell’associazione sportiva Città di Avetrana avente per oggetto la presentazione dell’intero organigramma.

«Svelati i valori e l’impegno che promettiamo di rispettare e profondere, oggi sveliamo i nomi di chi ha reso questo progetto possibile, spendendo energie e risorse umane in favore della nostra comunità.

A capo dell’organigramma societario biancorosso risiede Donato Baldari, che ad Avetrana non ha bisogno di presentazioni: disponibilità e cordialità da sempre al servizio dei clienti, da oggi metterà tutto ciò e tanto  altro anche a disposizione dello sport cittadino. A seguirlo nelle vesti e nella tonaca (in tutti i sensi) di vicepresidente, don Mimmo Sternativo, parroco dell'Unita Pastorale di Avetrana, in un disegno societario di  cattolicità e laicità che vuole includere tutti e ciascuno nel progetto, senza barriere.

La responsabilità dell’area tecnica andrà a Giuseppe Scarciglia e (non) potevamo trovare nome migliore. Il talento calcistico che ha sempre brillato nei suoi scarpini ora proverà a trasferirlo ad altri, con passione e con  quel motto di spirito che non guasta mai.

Alla Segreteria prende posto Davide Dinoi, sport praticato: programmatore informatico. Chi meglio di lui a  perder la testa tra numeri, idee, contatti e a gestire le persone?

All’area marketing invece i tre fantasisti, i tre “diez” del paese: Gianluca Leo, informatico, idee e genialità applicate al calcio, e anche qualche parolina forte (ma a ritrovare la via lo aiuterà don Mimmo); è lui il motivatore che non deve  mancare mai; Marco Foggetti, il creativo, quello che mette l’imbucata che non ti immagini che di solito il 9 goffo spreca, anche se per lui, questa volta, ci saranno i partner ideali; chiude il tridente d’appoggio Damian Marti, quello che in campo pensa più veloce degli altri e che sul pallone ci arriva sempre con mezzo secondo d'anticipo.

All’area scontrini, fatture e conti, tre ragazzi che di queste robe ne han fatte parecchie e ancora molte ne faranno. Un altro tridente di registi, di quelli che la palla non te la danno se non sono prima sicuri di far la scelta giusta, ma che quando te la danno, poi, la devi solo spingere in rete: Stefano Gioia al calcio avetranese non va nemmeno presentato, è lui che lo presenta agli altri; Gaetano Superbo, razionalità, accuratezza e perizia  operativa, che sia calcistica, imprenditoriale, finanche umana; Tommaso Chimienti, uno che i conti a certi  livelli li faceva già nella culla, ancor prima di levare il ciuccio.

Alle gestione e all’amministrazione quattro figure, i jolly del mister, quelli che possono fare tutto, dal braccetto alla mezzala, dal sottopunta allo stopper. Roberto Petarra, che incarna meglio di chiunque altro il concetto di avetranesità, avetranesismo (si insomma avete capito) che è alla base del progetto; Mimmo Dentice, brillantezza e simpatia nel coltivare relazioni, con l’interno e con l’esterno; Carmelo D’Ippolito, le cui rinomate doti manageriali sono già note ai più, ma soprattutto che vuoi mettere cosa si prova a giocare in casa ogni volta che c’è da sbocciare e da stuzzicare? Alessandro Panzuto, alle mille e uno problematiche troverà duemila e due risposte.

In fondo ma non per importanza, anzi, il primo contatto, il ponte più importante tra squadra e dirigenza, quello che se cade, cade tutto: tre nomi, altrettante garanzie. Andrea Addabbo, l’onnipresente quando c’è da parlare e far di calcio; Piero Derinaldis, affabilità e profonda umanità come valore a fondamento di tutta la baracca; Gianluca Gravili, no Gravili no party, questo lo sanno tutti. 

In verità non è tutto, manca colui che ha fatto questa presentazione da brividi, uno che con lo sport ci è cresciuto ma la palla la teneva tra le mani e non tra i piedi, Raffaele Pezzarossa, non proprio uno di poche parole, ma di certo tutte messe lì con un peso specifico che vanno dritte nel cesto.

E per finire un invito, un’apertura a tutti: chiunque può candidarsi per contribuire alla miglior riuscita del progetto, senza esclusioni. E’ un progetto, come detto, per la gente ma soprattutto con la gente, e per questo ad ogni area una mano in più (anche due) non guasta mica. Basterà soltanto darcene notizia e faremo in  modo di rendere inclusivo più che mai il progetto di Città di Avetrana».

 











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