La prima udienza fissata per il 5 ottobre. L’intervento del consigliere comunale del Pd Agostino Capogrosso, fra i firmatari del ricorso
Depuratore consortile, impugnata la sentenza del Tar: il ricorso è stato firmato da 54 cittadini e da quattro consiglieri di Avetrana e da tre consiglieri di Manduria.
La prima udienza al Consiglio di Stato a Roma è fissata per il 5 ottobre, anche se la sentenza definitiva dovrebbe essere emessa a febbraio 2024.
Il ricorso in appello al Consiglio di Stato è contro la decisione del TAR di Bari dello scorso 11 luglio, con la quale veniva respinto in primo grado il ricorso presentato sul costruendo depuratore consortile Sava-Manduria.
«Giovanni Falcone diceva che “possiamo sempre fare qualcosa”» ricorda il consigliere comunale del Pd Agostino Capogrosso, fra i firmatari del ricorso. «Qualcuno si chiede se la strada dei ricorsi sia opportuna o meno e se sia “politicamente corretta”.
Premesso che questa non è solo una battaglia politica, ma molto di più, in linea generale non sono mai d'accordo che le battaglie si facciano attraverso la magistratura, ma quando c'è da tutelare un territorio e l'ambiente da un progetto da sempre inviso all'intera opinione pubblica cittadina, beh, “l’altra Politica”, quella dell'ascolto, della partecipazione e del servire, ha il dovere di perseguire tutte le strade possibili, fino alla fine, quale estrema ratio per rispondere ad una politica invece sorda, distante dal volere della propria gente e che finge di non poter prevedere l'impatto delle proprie scelte sul territorio.
Possiamo sempre fare qualcosa quindi? ... In alcuni casi è doveroso provarci!».