venerdì 22 novembre 2024


22/09/2023 07:37:02 - Puglia - Attualità

Due anni dopo la sua ordinazione scopre di avere una rarissima malattia: un tumore nell’atrio destro del cuore

Don Fabrizio De Minchino era un giovane sacerdote campano. Fin da piccolo manifesta una profonda religiosità che lo distingueva dai suoi coetanei: i giochi da lui preferiti erano il mimare la celebrazione della messa e rappresentare l’amministrare i sacramenti. Il seme della vocazione sacerdotale, piantato dal Signore nel suo cuore, già teneramente germogliava.

Ma il suo ministero, dopo appena due anni, subisce una battuta d’arresto a causa di una rarissima malattia: un tumore nell’atrio destro del cuore. L’alternarsi di periodi tremendi (interventi, chemio, radio) e di calma apparente non smorzano in lui la forte passione di servire Gesù che lo spinge a continuare, con spirito eroico, la sua missione sia in parrocchia che in Seminario, dove era stato nominato educatore.

Dal giorno in cui la malattia lo ridusse all’immobilità, togliendogli le forze fisiche ma mai lo slancio spirituale, il suo unico rammarico era quello di non poter continuare la sua opera ministeriale e di non essere fisicamente in grado di celebrare Messa.

Il 1 gennaio 2014, solennità di Maria Santissima Madre di Dio, parte per la Casa del Padre, chiamato da Dio alla comunione eterna del cielo.

Abbiamo trovato, e vi vogliamo proporre, una significativa lettera che don Fabrizio, più conosciuto dai parrocchiani come don Sorriso, scrisse all’allora Papa Francesco prima di morire.

 

«A Sua Santità Papa Francesco

Santo Padre,

nelle mie quotidiane preghiere che rivolgo a Dio, non smetto di pregare per Lei e per il ministero che il Signore stesso Le ha affidato, affinchè possa darle sempre forza e gioia per continuare ad annunciare la bella notizia del Vangelo.

Mi chiamo Fabrizio De Michino e sono un giovane sacerdote della Diocesi di Napoli. Svolgo il mio servizio in una parrocchia a Ponticelli, che si trova alla periferia est di Napoli.

Ponticelli è un quartiere degradato con molta criminalità e povertà, ma ogni giorno scopro davvero la bellezza di vedere quello che il Signore opera in queste persone che si fidano di Dio e della Madonna.

Purtroppo sono tre anni che mi trovo a lottare contro una malattia rara: un tumore proprio all’interno del cuore e da qualche mese anche nove metastasi al fegato e alla milza. In questi anni non facili, però, non ho mai perso la gioia di essere annunciatore del Vangelo. Anche nella stanchezza percepisco davvero questa forza che non viene da me ma da Dio che mi permette di svolgere con semplicità il mio ministero.

Ringraziando Dio, i miei familiari e i miei amici sacerdoti mi aiutano e sostengono soprattutto quando faccio le varie terapie, condividendo con me i vari momenti d’inevitabile sofferenza. Anche i medici mi assistono tantissimo e fanno di tutto per trovare le giuste terapie da somministrarmi.

Santo Padre,

Le chiedo, nelle Sue preghiere di aggiungere anche me. Spesso, è vero, non chiedo a Dio la mia guarigione, ma chiedo la forza e la gioia di continuare ad essere vero testimone del suo amore e sacerdote secondo il suo cuore.

Certo delle Sue paterne preghiere, La saluto devotamente».

 

Don Fabrizio De Michino











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