Nel corso della lunga e delicata denuncia, i poliziotti hanno appreso che l’uomo non si sarebbe rassegnato alla fine della relazione sentimentale ed aveva iniziato ad assumere atteggiamenti persecutori ed ossessivi: nell’ultimo incontro l’avrebbe percossa violentemente
All’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Taranto, nei confronti di un cittadino di Manduria presunto responsabile dei reati di sequestro di persona, violenza privata aggravata e danneggiamento.
Il provvedimento giudiziario nasce dall’intervento del personale del Commissariato di Manduria per la segnalazione di una violenta lite familiare.
I poliziotti hanno incontrato una donna visibilmente provata che, dopo le prime cure dei sanitari, ha avuto la forza di denunciare l’uomo che era in sua compagnia per le violenze subite.
La donna, assistita ed ascoltata dal personale specializzato della Polizia di Stato, che ha attivato le procedure previste dal “Codice Rosso”, ha trovato la forza di raccontare la relazione avuta con l’uomo iniziata la scorsa estate e finita dopo qualche settimana a causa dei suoi atteggiamenti ossessivi e violenti.
Nel corso della lunga e delicata denuncia, i poliziotti hanno appreso che l’uomo non si sarebbe rassegnato alla fine della relazione sentimentale ed aveva iniziato ad assumere atteggiamenti persecutori ed ossessivi tanto da modificarle il suo normale stile di vita.
Atti persecutori sfociati nell’ultimo episodio quando, dopo averla invitata nel suo appartamento per un chiarimento, dopo una discussione nata per i soliti futili motivi, l’avrebbe percossa violentemente, costringendola a restare in casa contro la sua volontà.
Nel frangente, in preda ad una vera e propria crisi d’ira, le avrebbe anche rotto il cellulare con il preciso intento di impedirle di chiedere aiuto.
Sulla scorta delle complessive risultanze dell’attività investigativa, la Procura della Repubblica di Taranto ha chiesto ed ottenuto l’applicazione della misura cautelare eseguita dal Commissariato.
Si ribadisce che per gli odierni indagati vige il principio della presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva.