sabato 23 novembre 2024


11/10/2023 14:03:38 - Manduria - Attualitą

Piccione ha esposto cinque tavole satiriche con le quali ha affrontato diversi temi a partire da quello della libertà giornalistica al vaccino sul covid, dai desiderata di Bruxelles sui nuovi “prodotti alimentari” alla morte di Silvio Berlusconi, sino a quella che evidenzia le stupidità che possono farsi per un selfie, nella speranza che procuri tanti like

La Francia si consolida quale patria d’adozione artistica del vignettista Paolo Piccione, originario di Manduria, il quale per la 15esima volta ha esposto le sue opere al 42° Salon International de la Caricature du Dessin de Presse et d’Humour di Saint Just Le Martel.

L’evento, consolidato rendez-vous planetario delle più appuntite matite satiriche provenienti da ogni parte del mondo, si è tenuto presso il Centro Permanente della Caricatura, una enorme struttura dedicata in pianta stabile all’esposizione di opere satiriche internazionali.

La kermesse, impreziosita dalla presenza di quasi 250 disegnatori, da convegni ed eventi tematici, ha avuto inizio il venerdì dell’ultima settimana di settembre fino alla prima domenica di ottobre ed anche quest’anno ha raccolto l’interesse e l’apprezzamento del numerosissimo pubblico che ha riempito i padiglioni espositivi, confermando la consueta sensibilità e l’affetto dei francesi nei confronti di queste forme d’arte che vanno dalla vignetta satirica al fumetto.

Quest’anno, Piccione ha esposto cinque tavole satiriche con le quali ha affrontato diversi temi a partire da quello della libertà giornalistica e quindi della libertà di espressione negata a Julian Assange, cronista “giudizialmente” perseguitato per le scomode verità rivelate sulla politica estera degli USA.

Le altre tavole esposte vanno dal vaccino sul covid, inquadrato dall’autore nell’evoluzione degli strumenti bellici che partendo dalla clava sono giunti alla siringa; ai desiderata di Bruxelles sui nuovi “prodotti alimentari”, come le farine di grilli, con tanto di crociata – sempre secondo l’autore – contro le “scorregge delle vacche”  accusate di inquinare; ed infine da quella che “commemora” la morte di Silvio Berlusconi a quella che evidenzia le stupidità che possono farsi per un selfie, nella speranza che procuri tanti like.

Tra gli altri artisti italiani presenti alla manifestazione vi erano Claudio Puglia (il quale, realizzando caricature tramite l'uso delle lettere del nome e cognome, rappresenta una delle massime espressioni nazionali di “callicaturista”) e Marilena Nardi (vignettista de Il Fatto Quotidiano).

Tra gli artisti internazionali di primo piano, instancabile fustigatore di re Carlo III, vi era Steve Bell, vignettista del The Guardian. 

Piccione, insieme a molti altri artisti, si è esibito al cospetto del pubblico, realizzando vignette e caricature in estemporanea, dando prova del proprio talento, anche in termini di rapidità di esecuzione.

«Tornare a Saint Just per me e Silvia, la mia compagna, è sempre una esperienza meravigliosa perché ritrovo tanti amici, sia tra le persone del posto sia tra gli artisti che arrivano da ogni dove – ha detto Piccione al suo rientro in Italia - tuttavia questa volta è stata un’occasione davvero molto molto speciale perché con noi, per la prima volta, c’era anche la nostra piccola Sveva che, coi suoi soli nove mesi, è stata –  come ci hanno fatto notare – la più giovane italiana di sempre che abbia presenziato all’evento… finanche con tanto di pass personale che i gentilissimi organizzatori le hanno dedicato! Come ormai tradizione, anche quest’anno sono stato appellato come il “Primitivo de Manduera”, poiché qualche anno fa, vestito con una pelliccia e brandendo a mo’ di clava una bottiglia di Primitivo, salì su un ring per sfidare un altro disegnatore a colpi di disegni. Questo simpatico appellativo, mi è subito piaciuto, perché inorgoglisce far conoscere la mia terra attraverso uno dei suoi prodotti più apprezzati, il Primitivo di Manduria, che gli amici Ernesto e Sabrina Soloperto mi mettono a disposizione – e anche questo è oramai diventato un rito – per omaggiare gli amici del Salon».











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