Le indagini dei Carabinieri di Massafra, coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, hanno accertato come il soggetto operasse con “totale spregiudicatezza e propensione a delinquere”, agendo “in istituti scolastici e persino in un santuario… peraltro in pieno giorno”
I Carabinieri della stazione di Massafra hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Taranto su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 30enne del posto, presunto responsabile dei reati di rapina e di sette furti aggravati, che avrebbe commesso da agosto 2022 e giugno 2023 nel comune di Massafra.
L’uomo, avrebbe imperversato con metodica precisione e allarmante frequenza in diversi esercizi commerciali del comune jonico, creando, in quel periodo, un clima di preoccupazione tra gli esercenti della zona.
Le indagini dei Carabinieri di Massafra, coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, hanno accertato come il soggetto operasse con “totale spregiudicatezza e propensione a delinquere”, agendo “in istituti scolastici e persino in un santuario… peraltro in pieno giorno”.
L’uomo avrebbe agito “nonostante pregressi provvedimenti dell’autorità giudiziaria, le cui conseguenze non sono state in grado di inibire le pulsioni criminali”.
In una circostanza, in un istituto scolastico, dopo essersi impossessato di una TV, nel tentativo di assicurarsi l’impunità, l’avrebbe scagliata contro un addetto alla vigilanza, guadagnando la fuga.
Gli accertamenti dei carabinieri sono stati svolti a partire anche dalla fondamentale collaborazione degli esercenti del posto, che non hanno esitato a denunciare, fornendo utili elementi per la ricostruzione dei fatti.
Le indagini sono state sviluppate attraverso metodologie tradizionali direttamente sul territorio: pedinamenti, appostamenti e individuazione di telecamere di sorveglianza dalle quali sono state estrapolate immagini utili alla ricostruzione dei fatti.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito ,è stato condotto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari.
È importante sottolineare che l’eventuale responsabilità dell’indagato dovrà essere accertata con sentenza definitiva, valendo, fino ad allora, la presunzione di innocenza.