«C’era margine per affondare nel finale, il momento ci suggeriva di osare. Dobbiamo lavorare su alcuni meccanismi che si sono inceppati»
Il Manduria va sotto di due gol nella prima frazione e poi nel secondo tempo compie un’autentica impresa riportando la gara in parità. Prima Maroto a suonare la carica, poi Munoz (terzo gol consecutivo) a rimettere in carreggiata i suoi. Un forcing che è durato per tutta la ripresa.
I biancoverdi hanno provato a vincerla nel finale, con una serie di occasioni che non si sono concretizzate. Il Manduria resta imbattuto e primo nel girone con 16 punti in classifica, davanti all’Ugento (secondo con 15 lunghezze), a una settimana dallo scontro al vertice. A margine della partita ha parlato mister Andrea Salvadore che ha fatto una disamina accurata del match.
«La verità è che abbiamo regalato un tempo, il primo. Faticavamo a dare ritmo alla manovra. Di buono c’è la risposta, la reazione della ripresa perché abbiamo creato i presupposti per riprenderla. Ho stravolto il modulo a gara in corso per creare i duelli sugli esterni. Sono arrabbiato per come abbiamo gestito gli ultimi sette – otto minuti della partita perché avremmo potuto insistere con soluzioni diverse per provare a vincerla. C’era margine per affondare, il momento ci suggeriva di osare. Dobbiamo lavorare su alcuni meccanismi che si sono inceppati e anche dal punto di vista mentale, non dobbiamo avere black-out. Adesso si pensa subito all’Otranto, questa è una settimana importantissima, prima la coppa e poi l’Ugento. Dispiace non averci creduto sino alla fine, in un momento in cui l’avversario non ne aveva più. Ci sono state delle decisioni discutibili, ma noi siamo abituati a voltare pagina e a guardare avanti. Ci servirà da lezione per le prossime partite».