Sulla stessa linea il presidente del SIB, Vincenzo Leo che chiarisce la posizione del sindacato dei balneari, contrari alla installazione di impianti eolici nell’area di coltivazione del Primitivo
Confcommercio Taranto ribadisce il suo secco ‘NO’ all’eolico nella zona del Primitivo e conferma la propria posizione di ferma contrarietà all’impianto di sedici aerogeneratori nell’area di coltivazione del Primitivo.
“La posizione di Confcommercio non è cambiata di una virgola rispetto a due mesi fa, allorquando – afferma con vibrata determinazione il presidente Leonardo Giangrande - attraverso una nostra nota stampa del 5 settembre scorso, ampiamente riportata dagli organi di informazione, Confcommercio invitava i sindaci dei Comuni del territorio a schierarsi accanto alla sindaca di Lizzano e a scendere in campo per fermare il progetto delle pale eoliche.
Assolutamente, non vi è da parte di Confcommercio, e tanto meno del sindacato dei balneari, un benché minimo ripensamento su una posizione netta e chiara già dichiarata in altre precedenti occasioni. Dunque, pieno e totale appoggio al fronte del ‘NO’ all’eolico nel terre del Primitivo, un’area a forte vocazione enoturistica da proteggere, mantenendone la integrità ambientale, paesaggistica e culturale, e valorizzare mettendo in atto tutti gli strumenti necessari per promuoverne la unicità.
Voglio sottolinearlo - conclude Giangrande - la posizione di Confcommercio non lascia spazio ad alcuna ipotesi possibilista ed è di assoluta contrarietà all’eolico nelle Terre del Primitivo”.
Sulla stessa linea il presidente del SIB, Vincenzo Leo che chiarisce la posizione del sindacato dei balneari, ovviamente contrari alla installazione di impianti eolici nell’area di coltivazione del Primitivo. L’equivoco, ingenerato in queste ore, riguardo ad una posizione possibilista, se non addirittura favorevole del SIB, sarebbe stato frutto - spiega Leo - di un misunderstanding determinato da un ragionamento più ampio riguardo alla necessità, dettata dalla transizione ecologica, inseguita dall’Italia e l’Europa, di avviare processi di cambiamento verso la produzione di energia pulita, senza però oltraggiare i luoghi – sarebbe invece nell’area del Primitivo - e nel principio della sostenibilità ambientale, economica e sociale dei territori.