Nonostante le insidie che l’incontro celava, l’allievo del maestro Giulio Morgante ha impiegato appena un minuto e 53 secondi per “sottomettere” il suo quotato avversario
Sempre meglio: avanti il prossimo.
Piero Micelli vince ancora: all’atleta manduriano sono bastati meno di due minuti per battere, in una “gabbia” prestigiosa come quella dell’Oktagon di Torino, il suo avversario, il serbo Milan Mihajlov. Non solo: a Piero Micelli è stato assegnato anche il Premio Fair Play della serata: è intitolato a Yuri Lapicus, per commemorare un atleta di MMA morto in un incidente. Il presidente Carlo Di Blasi e il fratello di Lapicus lo hanno premiato in diretta sul ring.
Nonostante l’incontro fosse ricco di insidie, neppure tanto celate, Piero Micelli ha imposto anche al serbo la legge del più forte. Dopo una breve fase di studio e dopo una scorrettezza dell’avversario (il serbo ha portato le mani in avanti a dita aperte, mossa vietata, ed ha infilato il proprio pollice nell’occhio dell’allievo di Giulio Morgante), kla furia di Piero Micelli ha travolto letteralmente il serbo. Con tecnica, potenza e precisione, Piero ha messo al tappeto il serbo. Una vittoria nettissima: meno di mezzo round per aggiudicarsi una prestigiosa vittoria che apre all’atleta manduriano orizzonti ancora più rosei. La sua tecnica, la sua forza e la sua serie di vittorie (che lo hanno aiutato ad affinare le sue abilità, sia come attaccante che come lottatore di sottomissione), lo hanno proiettato di diritto fra i prospetti più forti in campo italiano (e non solo) nella propria categoria.
«Piero Micelli ha vinto per sottomissione al primo round un difficile match, contro un ottimo avversario, molto alto (189cm), esperto pugile» il commento del maestro Giulio Morgante. «Ma Piero è riuscito a portare il match nell’area più idonea a lui, con una serie di calci bassi che ha portato l’avversario a cedere e andare al suolo. E dopo un ground e pound poderoso, è riuscito a sottomettere il suo avversario con una ghigliottina».