«Nei prossimi giorni ci incontreremo con gli iscritti di Europa Verde per discutere di tutto ciò: se si dovesse continuare con questa continua instabilità dovuta spesso a ricatti politici per interessi personali, non assumeremo posizioni ambigue ma saremmo costretti a prendere provvedimenti estremi»
Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento del coordinamento esecutivo di Europa Verde di Taranto sugli ultimi avvicendamenti in giunta decisi dal sindaco Melucci.
«Alla luce delle ultime vicende politiche che ci hanno lasciato abbastanza sorpresi, che seguono quelle di giugno e che portano all’ennesimo blocco dell’azione amministrativa, siamo costretti a fare una profonda riflessione sulla nostra permanenza in questa maggioranza, che di fatto, è profondamente cambiata rispetto a quella iniziale. Esprimiamo forti perplessità sulla scelta di dare un assessorato cosi importante e delicato per Taranto, come quello all’Ambiente, ad un partito nazionale come Italia Viva, che stride con la nostra visione e la nostra storia.
Riteniamo che si lavori troppo per rafforzare posizioni politiche piuttosto che concentrarsi sul programma elettorale e sulle criticità ed urgenze che attanagliano la nostra città. Dal problema della mitilicoltura, a quello dei rifiuti e del decoro urbano, dalla battaglia sul dissalatore alla urgenza di costituire un gruppo tecnico interdisciplinare, per bonificare e riprogettare le aree dell’Ilva all’interno del redigendo Pug.
È proprio su questi punti che ci siamo confrontati la scorsa settimana con il sindaco, ed è proprio su questi punti e sul rispetto del programma elettorale che richiamiamo alla responsabilità tutti i gruppi politici e i rispettivi consiglieri comunali.
Nei prossimi giorni ci incontreremo con gli iscritti di Europa Verde per discutere di tutto ciò. Siamo stanchi di assistere a continui cambi di casacca e posizionamenti che nulla hanno a che fare con la politica, quella vera. Se si dovesse continuare con questa continua instabilità dovuta spesso a ricatti politici per interessi personali, che impediscono di fatto di poter lavorare per la città, non assumeremo posizioni ambigue ma saremmo costretti a prendere provvedimenti estremi».